giovedì 19 luglio 2012

Zenobia

Ho atteso a lungo prima di scrivere di Zenobia, ma stasera racconterò di lei. Zenobia apparteneva a R.; l’aveva trovata in un negozio dopo aver visitato nel 2003 una mostra sulle città invisibili alla Triennale di Milano. Lì nel giardino un’installazione di Giuliano Mauri: un’altra Zenobia, più grande, simile a quella che ora porto con me.
Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.-I. Calvino-
Questo è ciò che R. ama di Zenobia, città sottile.