mercoledì 15 dicembre 2010

la lettera


Pensavo fosse un'impresa impossibile ed invece, grazie ad un'amica, ho trovato la ballerina di flamenco per il piccolo torero ed il toro.
M. non ha scelto l'oggetto del baratto, lui aveva a casa da tempo la ballerina che stavo cercando e quando gli ho proposto lo scambio ha accolto con gioia la richiesta di entrar a far parte del BagattoBaratto in questo modo insolito.
A ben vedere, il gruppo di figure in suo possesso era già piuttosto numeroso: un altro torero uguale a quello che avevo in custodia, ma con un abito di colore diverso ed altri due ballerini gemelli stavano accanto alla prescelta, ma ha accolto ugualmente i due nuovi arrivati.
Al loro posto mi ha consegnato una busta bianca, un foglio bianco ed un francobollo.
Più di una volta ha scritto una lettera che raccontava di sé proprio per la persona a cui aveva comprato il torero.. una curiosa coincidenza: la lettera non è mai stata spedita ed il torero mai consegnato.
Così spera che quest'oggetto possa andare a chi desideri scrivere di sé a qualcuno, ma fino ad ora non è mai riuscito a farlo.

giovedì 18 novembre 2010

toro e torero


il Bagatto-Baratto continua le sue trasferte in cerca di chi desideri entrare a far parte del gioco.
Questa volta lo scambio avviene a Trento, a casa di I. che mi aveva contattata via e-mail perché interessato alle polaroid.
Scriveva: Ciao Clara,
ti ricordi di me? Il CS di Trento mancato per un pelo :)
Da allora ho visto e rivisto il tuo sito piu' volte e controllo con cura gli oggetti nelle tue mail in attesa del "mio" oggetto. Avrei detto che sarebbe stata una cosa legata ai viaggi, ma invece... mi entusiasma questa cosa di luci ed ombre.

L'oggetto che ha scelto di darmi in cambio è composto da due elementi: un piccolo torero ed un toro di terracotta.
Gli erano stati donati anni fa da un'amica ed in seguito un'altra amica per coincidenza gli ha regalato una ballerina di flamenco della stessa tipologia e dimensione.
Così sono rimasti a lungo sul comodino della sua camera, fino a che la sua ragazza senza volere a fatto cadere la ballerina che si è rotta. Dopo che il torero è rimasto senza la sua compagna anche I. si è diviso dalla sua ragazza, come se un sottile legame unisse I. al torero.
I. ha tenuto a lungo i frammenti della piccola figura, ma poi ha deciso di gettarli, forse perché ora vorrebbe dare al torero una nuova ballerina che gli stia accanto...

venerdì 22 ottobre 2010

ombre e luci


così come l'ampolla cela e protegge il profumo in essa contenuto, l'oggetto che mi consegna E. presenta una duplice identità: un lato luminoso ed uno ombroso.
Sono delle polaroid che fanno parte di una più ampia serie da lei realizzata anni fa mentre lavorava ad un lavoro su luci ed ombre.
Ogni immagine di luce ne presenta una d'ombra sul retro, due opposti che non possono fare a meno l'uno dell'altro.
Chi le riceverà avrà la possibilita di decidere ogni volta a quale lato dare visibilità e quale tenere nascosto o protetto.

il profumo e l'ampolla


così racconta D. raccontando del suo oggettobaratto:
"Il profumo di chiama The Blanc Zen...the bianco zen. L'ho usato per la prima volta dieci anni fa poi, a causa di un cambio di lavoro, non l'ho avuto più sotto il naso per molto tempo. L'ho ritrovato per caso dopo tre anni in un negozio di profumi, l'ho comprato e ricomprato per un po' perchè mi piaceva sentirmi addosso quella fragranza. Poi l'ho riperso, non volevo più spendere soldi per quel the!
L'ho ritrovato definitivamente qualche giorno prima di fare lo scambio con te, dopo almeno cinque anni di oblio; mi ha regalato le stesse sensazioni della prima volta che l'ho annusato e mi sono resa conto che, proprio come un'immagine, si era stampato in maniera indelebile nella mia memoria.
E' un profumo che mi rappresenta, perchè è fresco e speziato, intenso e avvolgente, pungente e morbido, fastidioso per alcuni....
L'ampollina l'ha portata mia mamma da Creta una quindicina di anni fa, è uno dei classici souvenir dell'isola. Ha vissuto sempre con me, mi ha seguita in tutti i miei traslochi e, sebbene non ami il gusto vagamente kitch delle sue decorazioni, l'ho sempre avuta in bella mostra in bagno."

domenica 3 ottobre 2010

il sasso a forma di cuore


è nel corso del viaggio in bicicletta a Vicenza che conosco M., lei incuriosita dal rimorchio con la lanterna rossa esce dal suo negozio per sapere di cosa si tratta... così mi accoglie, fa domande incuriosita ed io racconto.
Forse troverà un oggetto da consegnarmi in cambio di quello che trasporto, ma dobbiamo incontrarci diverse altre volte prima di dar vita al baratto, che avviene poche ore prima del mio rientro a casa.
Mi consegna un sasso a forma di cuore che ha trovato e raccolto durante una passeggiate nelle campagne di Noale, lei colleziona "cuori", me ne mostra uno di carta che aveva preparato per il marito e mi racconta di averne trovato uno sulle spiagge del Mar Rosso che poi ha donato ad un ragazzo del posto.
La lanterna, dice, verrà posizionata su un tavolo del soggiorno, dove ha allestito un angolo tutto suo.

in viaggio


per la prima volta il BagattoBaratto è in viaggio (per le vie di Vicenza) col suo nuovo mezzo di locomozione: una bicicletta con un piccolo rimorchio attrezzato per la lettura delle carte e per il trasporto dell'oggetto da barattare.
La lanterna rossa, oggetto perfetto per iniziare questa nuove esperienza, oscilla liberamente al ritmo delle pedalate e cerca di attrarre l'attenzione di chi si trova ad incrociare casualmente la sua traiettoria.

mercoledì 29 settembre 2010

la lanterna


una lanterna rossa prende il posto dello "scaldapensieri", è bello osservare come un'oggetto che si accende e scalda, lasci il posto ad un altro che si accende, illumina e scalda.
Effettivamente la scelta da parte di S. non è stata casuale.
Spesso la sera si trovava a pensare, scrivere, ma soprattutto suonare alla luce della lanterna e proprio per questo motivo era così legato all'oggetto; così lo scaldamani è stato preso immaginando di poter intiepidire le mani prima di suonare al freddo.
La lanterna racchiude al suo interno un testo scritto al lume della sua candela, chi la riceverà potrà decidere cosa farne, leggerlo e forse poi bruciarlo... a lui la libera scelta.

venerdì 24 settembre 2010

lo scaldapensieri


Ecco un altro oggetto insolito del quale ignoravo l'esistenza, si tratta di uno scaldamani, ma G. ha deciso di battezzarlo "scaldapensieri".
Gli è stato regalato da un'amica.
Per attivarlo è sufficiente dare fuoco al pezzo di carbone, chiudere il cofanetto verde ed il gioco è fatto, emanerà calore per lungo tempo.
Mi sono innamorata immediatamente di questo oggetto, mentre lo tenevo tra le mani ho immaginato il calore e la sensazione di gradevole protezione che sarà capace di dare.

Riporto ciò che mi è stato scritto da G. quando ha visto la tavoletta degli schemi di pallacanestro che poi ha ricevuto:
"Finalmente un oggetto Maschio.
Lo metterò in cucina per scriverci poesie d'amore e la lista della spesa.
Un oggetto maschio nella cucina delle pollastrelle...."

La colonna sonora di questa storia è: Drive di Marissa Nadler


lunedì 20 settembre 2010

la tavoletta degli schemi di pallacanestro


per la prima volta dall'inizio del "gioco", mi trovo tra le mani un oggetto di cui non conoscevo l'esistenza: una tavoletta che si utilizza durante le partite di pallacanestro per definire gli schemi, che vengono tracciati sulla stessa con un pennarello.
Apparteneva a F. dal 1995 quando l'aveva ricevuta a sua volta dal fratello che faceva l'arbitro. Effettivamente questo si può notare dalle iscrizioni che si trovano sia davanti che dietro la tavoletta.
Leggere tracce sono rimaste sulla sua superficie, come quando sulla spiaggia le impronte vengono lentamente cancellate dal passaggio delle onde, ma in fondo non cessano mai di esistere.

venerdì 20 agosto 2010

la cravatta


il ciondolo lascia il posto ad una cravatta anni'70 che apparteneva al padre di C., una memoria preziosa conservata per molti anni che ora verrà condivisa da chi vorrà custodirla.

mercoledì 21 luglio 2010

l'appeso


Un ciondolo d'argento che racchiude i quattro elementi mi arriva tra le mani in cambio della borsa.
E' rimasto al collo di N. fino ad ora per dieci lunghi anni, da quando è stato acquistato in Bretagna.
La sua forma simbolica si è caricata nel tempo di nuovi significati e curiosamente solo negli ultimi giorni prima di lasciare la sua custode ha mostrato un principio di ossidazione...

mercoledì 30 giugno 2010

La Borsa


Le fasce da pugile celano l'identità, ma non lo sguardo intenso di L.
Lei ha deciso di scambiarle con una borsa, o meglio La Borsa (addirittura chiamata da alcune amiche la total look) che l'ha accompagnata per sei lunghi anni.
L'aveva acquistata in Sardegna e da allora ad oggi ha contenuto parte della sua vita, le cui tracce restano visibili attraverso oggetti che sono tornati alla luce solo quando L., prima di consegnarla l'ha svuotata da tutto ciò che conteneva; come in un viaggio speleologico dove le preziose concrezioni si rivelano non appena un raggio di luce le sfiora e i nostri occhi si riempiono di meraviglia a quelle visioni.
Ora passerà sulla spalla di qualcun altro e raccoglierà nuove storie, oggetti, frammenti, ma sempre conservando la memoria di ciò che ha contenuto fino a questo momento.



giovedì 10 giugno 2010

le fasce da pugile


questa volta si può parlare di "baratto dedicato", ovvero chi ha preso le riproduzioni di Kandinskij lo ha fatto perché alla moglie piacevano particolarmente, ma lei aveva già giocato la sua chance di scambio per questo mazzo di carte e non avrebbe potuto averle.
In cambio mi ha consegnato le fasce che fino ad ora ha utilizzato per la boxe, con queste si fasciano mani e polsi prima di indossare i guantoni.
Un oggetto all'apparenza aggressivo che nasconde un gesto tenero...

venerdì 4 giugno 2010

11 riproduzioni di opere di Kandinskij


la statuetta africana viene scambiata con 11 riproduzioni di opere di Kandinskij, è curioso questo passaggio tra due oggetti che hanno un così forte legame con l'arte.
La madre aveva acquistato per R. le stampe molti anni fa, da allora non se ne era mai separata, l'hanno seguita nel corso di diversi traslochi ed hanno sempre "colorato" la sua stanza.
Da qualche tempo si è trasferita nuovamente, questa volta da sola ed ora un dettaglio di un'opera dell'artista tanto amato è stato tatuato sulla sua schiena così da poterlo portare sempre con sé.
Per questo le stampe alle quali è così legata possono trovare un nuovo estimatore, lei ora terrà la statuetta che per lungo tempo ha decorato la casa di un'altra persona.

martedì 4 maggio 2010

la spilla a forma di pesce



è la prima volta che mi capita un baratto su commissione. Ho cercato M. come mi era stato richiesto da C., l'ho trovata e fortunatamente ha accettato la spilla a forma di pesce in cambio di una statuina che aveva acquistato per sé. L'aveva vista in una vetrina ed era stata attratta dalla sua curiosa postura e dalla forma stilizzata. Ha saputo poi che trattava di una figura che simboleggia la speranza, così ha pensato di regalarsela, in segno di buon auspicio. Da allora è rimasta a lungo su una mensola di casa sua ed effettivamente ha portato i suoi frutti.
La spilla invece,era stata vista da M. sulla maglia di C. nel corso di una serata e ciò che l'aveva incuriosita era la posizione insolita in cui era stata applicata, ma anche la sua foggia che portava il suo pensiero dritto agli anni'80.
E poi lei e del segno dei pesci..

martedì 13 aprile 2010

paggio di denari


da qualche tempo stavo cercando l'oggetto giusto da proporre a C., fino a che è arrivata la collana di diaspro. Quando le ho telefonato per parlarle dello scambio si è rivelata come sempre piena entusiasmo. Io già conoscevo l'oggetto che mi avrebbe consegnato; infatti desiderava partecipare al progetto con una spilla a forma di pesce che una sera, durante un laboratorio d'arte e performance, una persona aveva visto ed apprezzato.
Sarebbe felice se riuscissi a rintracciarla per proporle il baratto.
Così, attraverso una piccola ricerca riesco a scoprirne l'identità ed a trovare un recapito..ora attendo una sua risposta.

Paggio di denari Le ricchezze che innalzo verso la coscienza racchiudono la promessa della trasformazione della materia in spirito. In me ha inizio l'opera alchemica coi suoi due procedimenti simultanei: materializzazione dello spirito e spiritualizzazione della materia.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

sabato 3 aprile 2010

asso di Bastoni


è ancora grazie all'aiuto del "diavolo" che riesco a barattare il cesto del Marocco. In un meraviglioso angolo di Finalborgo, ci rifugiamo in un accogliente luogo carico di profumi, pietre, oggetti etnici per sorseggiare uno squisito thè aromatizzato accompagnato da pasticcini e musica tintinnante. Così coccolati ci soffermiamo a raccontare alla titolare la storia di questo lungo viaggio di oggetti e persone. Lei ascolta interessata, poi dice che il Marocco e tutto ciò che proviene dal Nord Africa l'hanno ispirata per creare questo luogo dove ora ci troviamo, inoltre è interessata al concetto che sta dietro allo scambio. Per questo anche se piano piano il locale si riempie di clienti non ci trascura, mi mostra una collana di diaspro, una pietra dura che le è molto cara e che le ha dato lo spunto per iniziare ad interessarsi a cristalli e pietre.
Insieme alla collana mi consegna un foglietto che descrive il diaspro.
Queste le sue proprietà: rivitalizza la psiche diminuendo lo stress, riporta la tranquillità e la serenità della mente. Purifica l'organismo aumentando l'ossigeno nel sangue e apporta beneficio al fegato.
Scatto la foto ed usciamo.
Indosso la collana tutto il pomeriggio, quando si muove produce un suono bellissimo...

L'asso di bastoni è costellato da faville di energia e questa energia non la si può fabbricare, possiamo soltanto scegliere la direzione in cui incanalarla.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

martedì 30 marzo 2010

il cesto in attesa del suo custode


spesso, quando le dimensioni lo consentono, porto con me gli oggetti che intendo barattare, ma fino ad ora non ne avevo ancora utilizzato alcuno. Ho costudito in borsa orecchini, collane, mantella, amuleto, ma mai li ho indossati; ho tenuto una bicicletta che non ho mai cavalcato ecc. Ma ora accade che un cesto che da qualche settimana si sposta da un punto all'altro della mia casa in attesa di chi lo farà suo, richiama la mia attenzione.
Forse perché abituato a contenere sempre qualcosa dentro di sé si sente vuoto, è così che penso non sia male poterlo utilizzare per un poco in questo tempo di sospensione ed attesa.
Inizialmente diviene un contenitore di disegni, probabilmente perché solitamente raccoglieva riviste ed ora attira vicino a sé materiale cartaceo, ma un giorno emerge la sua vera natura, quella per cui è stato creato...
Partiamo, solo io e lui, in un pomeriggio di sole alla ricerca di fiori di biancospino, ma non è sempre così semplice trovare ciò che si va cercando ed infatti ritorno con un cesto colmo di primule, viole, assenzio e rosmarino, chi mai se lo aspettava...

mercoledì 10 marzo 2010

due di denari


è un periodo di veloci passaggi, ecco che poche ore dopo lo scambio amuleto-tappeto incontro chi terrà quest'ultimo per sé. Lui conosce bene il progetto, su una delle pareti di casa sua già è presente uno dei tarocchi del Bagatto-Baratto.
Aspetto un paio di giorni in modo che possa pensare con calma cosa scambiare, poi lo raggiungo. Ha pensato di consegnarmi un mestolo di legno acquistato durante un viaggio in Marocco, ma nella foga del momento l'oggetto viene lanciato, cade a terra e si scheggia. Inizialmente pensiamo di ripararlo, in un secondo tempo gli domando se è possibile sostituirlo con qualcos'altro; così ora ho tra le mani un cesto acquistato nel corso del medesimo viaggio, sempre nel deserto. La funzione di contenere viene preservata, così come la lavorazione artigianale di materiali naturali.
E' curioso il modo in cui viene interpretato il tappeto nella fotografia, questo viene posato su una spalla, lui dice ridendo che così li porta chi vuole venderli per le strade.
Dell'immagine mi colpiscono i due volti, che permettono alla carta di avere due versi di visione, quando il tarocco è capovolto si vede comunque il volto disegnato sul tappeto dritto e viceversa..

due di denari la sua aspirazione è realizzare la spiritualizzazione della materia..
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

domenica 7 marzo 2010

cinque di spade


non appena entra in gioco l'amuleto trovo chi se ne prenderà cura. Sembra quasi una gara, diverse persone una di seguito all'altra me lo chiedono. Io son felice che la prima è colei che la scorsa volta avrebbe preso gli orecchini, forse, penso, era destino che le cose andassero in questo modo.
La raggiungo in bicicletta in una soleggiata ma gelida giornata di marzo; mi mostra quello che riporterò a casa al posto dell'amuleto, un piccolo tappeto che proviene dal Messico. Sia l'amuleto che il tappeto mostrano una figura antropomorfa e questa non è la sola cosa che accomuna i due oggetti, entrambi son stati acquistati in luoghi molto lontani da altre persone che li hanno poi regalati o lasciati tra le mani di chi ora me li consegna.
Per quanto riguarda il tappeto, è quasi un'esigenza quella di lasciarlo partire, così da creare un nuovo libero spazio, un nuovo viaggio..

nel cinque di spade vediamo comparire in mezzo alle spade incrociate quella centrale che si dirige verso l'esterno. Appare un'idea che potrebbe trasformarsi in un ideale, in una strada da seguire.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

domenica 21 febbraio 2010

l'amuleto


è un amuleto il nuovo oggetto che ricevo. Raggiungo a casa la custode degli orecchini a forma di orchidea, li aveva visti nel corso della scorsa ribotta-baratto...
Mi mostra un piccolo involucro di carta, lo apre ed appare una piccola maschera, un ciondolo che ha ricevuto in dono forse trent'anni fa. E' un amuleto africano che ha conservato per tutti questi anni e che ora ha deciso di far entrare in questo intricato labirinto di storie, persone, oggetti.
Non è necessario raccontare altro, a volte le immagini parlano da sole, si caricano di sogni, pensieri, desideri nascosti e forse le parole potrebbero guastare la magia di questo piccolo, ma prezioso oggetto propiziatorio.

giovedì 11 febbraio 2010

gli orecchini


la raganella rimane insieme a me quasi un mese e mezzo, forse l'oggetto che ho custodito più a lungo. Dopo aver tentato uno scambio non riuscito, propongo l'oggetto nel corso della prima "ribotta baratto" lombarda. Qui circolano cose di ogni tipo, per questo la raganella resta inosservata fino all'arrivo di un'amica che la scorge.
Non conosce ancora il progetto, così le spiego che questo non è un oggetto qualsiasi ma ha una lunga storia iniziata ad Aprile dello scorso anno.
Al termine del racconto mi offre degli orecchini che ha acquistato in Messico durante il suo viaggio di nozze, sono a forma di orchidea ed hanno due piccole gocce d'ambra.
Oltre a questo, penso io, lei è un'orafa, trovo quindi che l'oggetto sia ancor più azzeccato.
La raganella l'ha colpita perché a casa ne ha una più piccola, ma i suoi bambini non la possono toccare perché è stata prestata al padre da un amico, con questa finalmente potranno giocare.
Mi sembra giusto: un oggetto che è stato di un bambino e che ora potrà tornare a dei bambini.
Altro libero pensiero: la raganella sta a metà tra due gioielli, l'anello di un matrimonio poetico, gli orecchini di un viaggio di nozze reale, forse è questa la carta dell'innamorato?

mercoledì 10 febbraio 2010

il papa


al mio arrivo a Calice Ligure già alcune persone sanno la storia del magico oggetto che sto trasportando e vorrebbero entrarne in possesso. C'è chi ha già trovato l'elenco delle Pagine Bianche e mi chiede di confrontare l'anello con quello della fotografia.
Durante una serata del baratto ricevo molte offerte, ma penso che vorrei consegnarlo a chi veramente ne apprezzi la poesia.
In realtà ho già individuato una persona amante dell'arte, sempre curiosa ed entusiasta nei confronti di nuovi progetti.
Così, lo cerco nel suo bar poco prima di ripartire e sì, sarà lui il nuovo custode dell'anello.
Come immaginavo accetta ed è felice dello scambio.
Mi consegna una "raganella", dice che è stata costruita a mano e la possiede da quando era bambino. La suonava il giorno di Pasquetta per le strade del paese per richiamare le persone fuori casa così che gli regalassero qualche dolce.
Riparto con il mio nuovo oggetto alla ricerca di una nuova storia.

E se il papa parlasse:..tra la mia natura spirituale sublime e la mia umanità più istintiva, ho scelto di essere il luogo in cui si produce il rapporto. Sono al servizio di questa comunicazione tra il basso e l'alto, la mia missione è unire gli opposti apparenti.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

sabato 6 febbraio 2010

l'anello della sposa del mare


è durante un viaggio a Prato che trovo la persona che si prenderà cura della fotografia. In macchina si parla di progetti, di arte, di molte cose, ho con me le carte dei tarocchi del baratto e le mostro alle compagne di viaggio.
E' un'artista che mi dice che la fotografia potrebbe esserle utile per un'installazione che deve preparare per una mostra che farà a Genova in occasione della giornata della memoria.
Trovo meraviglioso che questo oggetto possa diventare parte di un'opera d'arte, è come trovargli un nuovo significato, un nuovo modo d'esistere.
Ci accordiamo per incontrarci e dar luogo allo scambio. Nevica, la raggiungo a casa e mi mostra la cosa che ha pensato di barattare.
Si trova dentro una scatoletta di cartone, è un oggetto particolare: un galleggiante di una rete da pesca trasformato in un anello.
Lo ha trovato su una spiaggia di Noli, ed è poi diventato parte di una fotografia che ha vinto la copertina delle Pagine Bianche di Savona del 2009.
Trovo sia bellissimo, il pezzo di un'opera d'arte che porterò con me in treno, neanche a farlo apposta sto andando vicino al luogo in cui è stato raccolto.

venerdì 5 febbraio 2010

la fotografia in bianco e nero



La campana eolica risuona delicatamente nella mia borsa, come ad indicare costantemente la sua presenza. La accompagna una storia potente, in evidente contrasto con la sua natura tintinnante ed aerea. La racconto a chi si trova molto vicino per condividere quell’incontro così denso e mi giunge in risposta "..io ho un oggetto al quale tengo molto da darti in cambio di questo..". Dal trasporto col quale mi viene detta la frase capisco che non devo cercare ulteriormente, il nuovo custode è qui davanti ai miei occhi.
B. va a cercare qualcosa e torna con la fotografia in bianco e nero di un bambino. È un bimbo con il viso tondo ed i capelli ricci, che osserva con grandi occhi neri ciò che deve venire.
Ora capisco il significato di questo baratto "propiziatorio", non servono altre parole.
Sì, conosco perfettamente il bambino e la sua storia, così come la persona che ho di fronte, mia madre.
Visto che la campana deve risuonare libera al vento, lei sceglie un albero dove appenderla ed in quell'istante scatto la fotografia.

La colonna sonora di questa storia è: I giardini di marzo di Lucio Battisti


E se l'eremita parlasse:..tengo accesa la mia lanterna, la mia coscienza. Mi serve per guidare i passi di chi mi segue lungo la via che ho aperto. Ma risplende anche per segnalare me stesso: ho portato a termine tutto il lavoro spirituale che dovevo fare. E adesso, oh mistero infinito, vieni in mio aiuto.
Sono la fiamma e il richiamo. Ho compiuto la mia missione. Ora soltanto tu puoi proseguir

da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

giovedì 4 febbraio 2010

il mondo


torno a casa con il computer, poi sono curiosa, lo accendo e trovo che contiene parecchie immagini, molto interessanti, scattate da chi me l'ha consegnato; solo in seguito verrò a sapere che l'autore lavora anche come fotografo.
Quest'oggetto all'apparenza anonimo, è carico di racconti e di vita.
Ora immagino che in molti lo vorranno, per questo su consiglio di un amico provo ad individuare qualche associazione o gruppo che potrebbe essere interessato allo scambio.
Un'amica che lavora in una comunità di donne pensa che a loro potrebbe esser utile.
Così, un pomeriggio le raggiungo e le conosco.
Sono ore molto intense, parliamo a lungo, mi fanno mille domande sul mio lavoro e su questo progetto in particolare; poi leggo i tarocchi ed infine una di loro fa da portavoce e mi propone lo scambio.
In questo caso è difficile trovare un oggetto che le rappresenti tutte, ognuna ha una storia diversa, così hanno pensato che ciò che le unisce è la soglia che hanno varcato quando hanno deciso di entrare in questo luogo e che varcheranno una volta terminato il loro soggiorno qui.
E l'oggetto simbolo che rappresenta questa soglia e una piccola campana eolica che si trova proprio sopra la porta, ogni qual volta una persona entra o esce la campana segnala il suo passaggio.
Dicono:"..è ciò che ci ha accolte la prima volta che siamo entrate qui.."
Così prendono la scala e la staccano dal soffitto, poi se la passano e la fanno suonare per l'ultima volta prima di consegnarmela.
E' un momento molto toccante, mai avrei pensato di tener tra le mani un oggetto così prezioso e delicato.
Ora è una grossa responsabilità trovar la persona adatta che ne comprenda il valore.
Per i miei tarocchi la loro carta rappresenta "il mondo".


e se il mondo parlasse:..lascia che l'intera tua materia, con i suoi inevitabili bisogni, si abbandoni alla trasparenza che mi anima. Allora sarai padrone del tuo universo. Nel tuo intimo, le tue passioni non potranno travolgerti, i tuoi pensieri non ti distruggeranno e il tuo corpo non ostacolerà la tua essenza.
Sono il fiore effimero che nasce costantemente dall'abisso...
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

lunedì 1 febbraio 2010

la ruota della fortuna


partecipo ad una nuova "ribottabaratto" nella casa dove il progetto ha avuto origine, questa volta non riesco a portare il mio nuovo oggetto, è troppo grande per un viaggio in treno!
Con me ci sono però le carte fin'ora create, in questo modo posso raccontare del progetto, qualcuno già lo conosce e in breve mi viene proposto uno scambio: la ruota del carro per un computer portatile.
Sono stupita..accetto. Effettivamente il proprietario del computer ogni volta che ha partecipato a feste del baratto si è divertito a giocare con le più bizzarre proposte.
Riparto il giorno successivo, rischiando di non riuscire ad incontrarlo per lo scambio, mi insegue fino alla stazione in moto per consegnarmi il suo oggetto, il mio gli arriverà a distanza di un paio di mesi, nel frattempo i miei baratti proseguono.
Dice che appenderà la ruota all'ingresso della sua casa sopra la porta.

E se la Ruota della Fortuna parlasse:..ho conosciuto tutte le esperienze. Ho imparato che tutto quello che finisce comincia. Ho imparato che tutto quello che si eleva ridiscende, e tutto quello che ridiscende si eleva. Ho imparato che tutto quello che circola finisce per ristagnare, e tutto quello che ristagna finisce per tornare in circolo.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

sabato 30 gennaio 2010

il carro


è curioso, quando penso di aver tra le mani un oggetto che rimarrà orfano per lungo tempo è invece la volta che immediatamente trovo chi lo voglia adottare. Così accade per l'ingranaggio, praticamente rimane insieme a me soltanto per una notte e poi si trasferisce in una nuova casa. Lo prende un'amica che da subito si affeziona a lui e mi consegna un altro oggetto dalla forma circolare, la ruota di un carretto che ora non c'è più, questa è l'unica parte rimasta. Apparteneva ai suoi genitori ai quali era stato regalato per il loro matrimonio dal nonno..
E' un oggetto che le è molto caro, ma dice che sarà felice se troverò qualcuno che se ne prenda cura, come ora lei farà con l'ingranaggio della sveglia.
Che coincidenza: sia la sveglia che il carretto erano dei nonni, nel corso del tempo sono stati modificati e ora conservano solo le loro parti rotanti.
Vuole che io le scatti la foto ritratto nel suo orto, così che oltre a lei si veda la terra alla quale è molto legata.
Per i miei tarocchi sarà lei ad interpretare la carta del carro.

E se il Carro parlasse:..sono pieno. Nulla va sprecato: ancorato al pianeta, amante di tutte le sue energie, avanzo con esse; avanzo verso tutte le dimensioni dello spazio.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 29 gennaio 2010

l'ingranaggio


Fina ad ora avevo custodito cose dalla dimensione contenuta, per questo (appare un controsenso lo so) la bicicletta è un oggetto piuttosto impegnativo da portare con me in questo viaggio. Effettivamente sarebbe tutto più semplice se permettessi a lei di portare me.
Ovviamente trovo immediatamente persone interessate all'oggetto.
A G. è appena stata rubata la sua, quindi appare logico consegnarla a lei.
In cambio ricevo l'ingranaggio di una sveglia, G. dice che apparteneva alla nonna e l'ha smontata per poterne vedere la parte interna... curioso entrambi gli oggetti hanno delle ruote o rotelle.
Oltre alla sveglia chiedo di poter prendere con me anche una copia autografata di un suo racconto "meccanici razionali" che presenta in copertina proprio l'immagine dell'ingranaggio che tengo tra le mani.

La colonna sonora di questa storia è: Hymn of the Big Wheel di Massive Attack






mercoledì 27 gennaio 2010

la bicicletta


Il tessuto del Mali piace a diverse persone, due di loro hanno già barattato con me, quindi per il momento sono fuori dal gioco. Ricordo che ho deciso che ogni mazzo si chiude alla carta numero 78 ed ogni carta del mazzo deve avere un volto diverso; ognuno rientra in gioco una volta che comincia il nuovo mazzo.
Non ho fretta, arriverà la persona giusta. E' così che un'amica mi suggerisce una persona, che in realtà conosco, ma alla quale non avevo proprio pensato.
Passano molti giorni, forse un paio di mesi e dopo diversi tentativi falliti riusciamo finalmente ad incontrarci, lui vede il tessuto e decide di tenerlo, in cambio mi dice aveva pensato di darmi una bicicletta ma nel frattempo l'ha già regalata ad un'altra persona.
Così vorrebbe che fossi io a scegliere qualcosa da casa sua, ma no deve esser lui a decidere.
Scandiamo in garage e mi propone una canoa o un'altra bicicletta. Penso che entrambi gli oggetti siano rappresentativi di questa persona, così ci affidiamo alla sorte, tiriamo una moneta e mi ritrovo con una bicicletta. Per lo meno è un pò più semplice da trasportare che non la canoa!

lunedì 25 gennaio 2010

il tessuto


Durante la prima pubblica lettura dei tarocchi incontro quello che diventerà il proprietario dello djambè, ha saputo di questo oggetto, che gli interessa molto, da un'amica comune.
Mi raggiunge al castello, ma c'è davvero molta gente, riusciamo a scambiare solo qualche parola. In realtà il mio progetto gli è stato spiegato velocemente, per questo non ha compreso davvero il senso e ciò che mi ha portato come scambio è un oggetto nuovo, che non racconta nulla di lui. Per questo motivo gli assicuro che non darò a nessun altro lo strumento che lui desidera suonare ed aggiungere agli altri della sua collezione, ma nello stesso tempo mi riservo di incontrarlo in un altro momento e di lasciargli la possibilità di pensare ad un diverso oggetto da scambiare.
Così avviene. E' un bar il luogo del nostro scambio, oggi ha portato con sé un tessuto che proviene dal Mali, è stato tessuto e dipinto a mano. Dice che mentre si trovava in Senegal lo ha fatto portare da un amico perché quelli prodotti in Mali sono di qualità migliore. Di solito lo utilizza come tappeto sul quale sedersi e suonare i suoi strumenti.
Ciò che mi trovo tra le mani è davvero meraviglioso, così come mi pare di capire che anche lui apprezzi particolarmente il suo nuovo djambè, dice che non ne ha nemmeno uno colorato in quel modo.
Bene, siamo entrambi soddisfatti..

venerdì 22 gennaio 2010

il castello dei destini incrociati



Le carte fin'ora create insieme allo djambè sono parte delle opere proposte per la nuova edizione di Fuochi Fatui che quest'anno si svolge in un castello.
Quale miglior luogo per poter finalmente cominciare a leggere i tarocchi nati dal Bagatto-Baratto!
Ed è in questa occasione che incontro il nuovo custode dello Djambè...

http://www.ovali.it/cosafanno.htm

due di coppe


Nel luogo ove è nato il progetto "il diavolo" dei miei tarocchi ha deciso di organizzare una Ribotta Baratto, ovvero una serata dove ogni partecipante porta qualcosa da mangiare e bere oltre a tutti gli oggetti che non ha più intenzione di tenere e che vorrebbe scambiare con quelli degli altri.
Allestisco il mio spazio con un sacco di cose, alcune delle quali davvero improponibili, ma ciò che mi importa veramente è di incontrare qui qualcuno che voglia prendere in custodia i sandali infradito.
Quasi al termine della serata, quando mi ero ormai data per vinta arriva una ragazza che non conosco, porta con sé uno Djembè di terracotta marmorizzato, è l'oggetto che vorrebbe barattare. In molti le propongono cose di ogni genere in cambio ma decide di scambiarlo con me.
E' strano, è il primo personaggio del gioco che non conosco e che ho incontrato fortuitamente solo per un istante, infatti così come è arrivata sparisce, rimane soltanto una traccia del suo veloce passaggio nel ritratto sorridente che riesco a scattare, mentre nel buio si muovono altre figure impegnate in chissà quali scambi.

Le Coppe simboleggiano la vita emozionale. Il Due di Coppe rappresenta dunque l'accumulo di sentimenti, la preparazione all'amore.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

giovedì 21 gennaio 2010

i sandali infradito


Il libro mi fa immediatamente pensare ad un'amica che ogni mattino si alza molto presto ed in qualsiasi stagione dell'anno si siede in terrazza a leggere prima di andar al lavoro.
D'inverno non si fa spaventare dalle rigide temperature e tutta imbacuccata segue il suo rito giornaliero.
La chiamo dicendole che forse ho qualcosa che potrebbe esser adatto a lei; la incontro e le mostro il libro. Il titolo a dir la verità non l'attrae molto, ma è incuriosita (come me) dal segnalibro e forse mi ha vista così eccitata che non se la sente di deludere le mie aspettative.
In realtà ho scoperto in seguito che le sarebbero piaciuti i chiodi, ma non me l'ha detto o io non l'ho capito, se li avessi scambiati con lei tutto il gioco avrebbe preso altre direzioni, ma ora mi ritrovo un libro e lei lo accetta.
In cambio posso scegliere tra tre diverse paia di scarpe, decido per i sandali infradito, forse sono attratta dal cuore che campeggia in bella vista...li provo, sono comodi, vengono con me.
Le scatto la fotografia esattamente dove la immagino ogni volta che penso a le, in terrazza nel luogo della lettura.

martedì 19 gennaio 2010

il libro


Per qualche giorno indosso le collane, che attraggono (effettivamente sono magnetiche) diversi possibili nuovi custodi; ora, penso, diventerà difficile dover scegliere a chi consegnarle. Invece accade che alcuni rinunciano, o non sono veramente convinti e rimane solo una pretendente veramente interessata. Son sue.
Già prova ad arrotolarle su un braccio. Per la fotografia indossa una maglietta a doc e decide che la location adatta è un piccolo parco dalla vegetazione esotica, che si trova poco lontano dal suo luogo di lavoro.
Perfetto, ci incontriamo direttamente lì, io non so ancora cosa mi proporrà in cambio.
Per prima cosa troviamo il luogo per la fotografia e poi con calma mi mostra ciò che ha portato, posso scegliere tra due differenti oggetti: due sfere di metallo che emettono un lieve suono quando si muovono ed un libro vecchio.
Le sfere in realtà le ha ricevute a sua volta nel corso di una serata un pò particolare e se ne vorrebbe liberare, ma io credo che l'oggetto che meglio la rappresenti sia il libro. In particolare sono colpita dal fatto che esso contenga uno speciale segnalibro che lei ha creato e che fa parte di un suo personale progetto artistico; dato che il libro è legato solo chi lo riceverà potrà vederlo per la prima volta.
Decide comunque che anche le sfere dovranno passare ad altre mani, così mettiamo le posizioniamo insieme alla loro scatola su di un piccolo albero, come fossero un tesoro da scoprire.
Chissà dove saranno ora..ma questa è un'altra storia.

sabato 16 gennaio 2010

il diavolo


E' sì, dopo la papessa non poteva arrivare che il diavolo!!
Lui conosce nei minimi dettagli tutto il processo, è insieme a lui che è cominciato il progetto ed ora decide che è arrivato il suo turno di scambio.
Gli piace particolarmente l'idea di esser accanto alla papessa, visto che è l'altra faccia della medaglia, ma non gli avrei mai consegnato il gilet se non ne fosse diventato un degno custode.
Così, si vuole far ritrarre solo con il frutto del baratto indosso e gli piace mostrare "l'altra faccia" con la A di anarchia tatuata in bella vista; inoltre vuole mostrarsi fuori, all'aperto, non ha nulla da nascondere o gli piace che gli altri lo pensino...
In cambio mi consegna due collane magnetiche, una rossa ed una nera, la loro forma si adatta alla volontà di chi le indossa.
Gli preme sottolineare che le ha ricevute a sua volta attraverso un altro baratto, per questo sono per lui importanti, come tutto ciò che può scorrere in modo libero, senza vincoli di possesso alcuno.


E se il Diavolo parlasse:..sono Lucifero, colui che porta la torcia. Il regalo eccelso che faccio all'umanità è l'assoluta mancanza di morale. Nulla mi può limitare. Nessuna religione può contenermi. Distruggo qualsiasi teoria, faccio esplodere tutti i dogmi..
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

la papessa


Porto sempre con me il "gioiello" e quando capita racconto la sua storia.
Penso che vorrei scambiarlo con qualcuno che ne comprenda il valore simbolico, è in breve tempo le mie aspettative vengono accolte: è una signora molto sensibile che crede che la collana di pasta possa impreziosire la madonnina che accoglie chiunque entri nella sua casa.
Così, scatto la fotografia e mi accorgo immediatamente che questa carta non può che essere la papessa.
Dal giorno dello scambio la collana e la busta non sono più state spostate dalla loro privilegiata posizione, così come un pensiero della "papessa" ogni sera è riservato alla bambina che non ha mai visto ne conosciuto.
In cambio ricevo un gilet lavorato a mano che lei conserva da anni e non è quasi mai stato indossato, aspettava l'occasione giusta per trovare qualcuno a cui consegnarlo..

E se la Papessa parlasse:..vivo nel mondo dell'energia divina. Ma se Dio sta nella materia, questa è immortale, e io non ho più alcun timore e alcun desiderio. Vi propongo di unirvi a me in quello che di divino c'è dentro di voi.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 15 gennaio 2010

la collana di pasta


Guardo la mantella, ciò che intuisco è che questo oggetto all'apparenza impossibile, cambia il suo modo d'essere se non è più pensato per una persona adulta, ma per un bambino, ecco la soluzione all'enigma!
Certo non è così semplice coinvolgere, o meglio spiegare con giuste parole la natura di questo "gioco" ad un bambino, ma ho la fortuna di conoscere una bambina particolarmente sensibile e curiosa, che ha una mamma capace di raccontare e renderla partecipe..
La bambina decide di volersi far fotografare a casa mia, perché dice che io ho la camera delle principesse.Magari!!
Ad ogni modo mi sembra soddisfatta del nostro scambio.
Io ora ho una meravigliosa collana fatta di mezze penne cotte al forno, in modo che il loro colore subisca delle sfumature; inoltre il gioiello è accompagnato da una busta tutta decorata da lei.
Fin'ora nessuno mi aveva preparato un oggetto a doc!

la mantella



Mi trovo a casa di un'amica che conosce il progetto dalle sue origini..osserva il ciondolo e mi dice che potrebbe forse utilizzarlo all'interno di una sua nuova opera.
A questo punto comincia a guardarsi intorno per decidere cosa consegnarmi in cambio.
La prima proposta è una lampada, ma non sono convinta, non vedo nulla di lei lì dentro.
E' invece una bizzarra mantellina di pile lilla che accetto.
Sembra il mantello di Cappuccetto Rosso, anche se di colore e materiale differente.
Mi racconta di averla acquistata durante la sua permanenza a New York.
Un giorno era in viaggio verso una località marina che lei immaginava meravigliosa, ma una volta raggiunta non l'ha trovata all'altezza delle sue aspettative.
Quel giorno c'era un vento freddo, così è entrata in un negozio ad acquistare un capo che potesse riscaldarla, la mantellina per l'appunto..chissà chi l'ha vista con indosso questo curioso indumento a cosa avrà pensato.
Dopo quella giornata non l'ha più portata, effettivamente è nuova, ha ancora l'etichetta.
So che questo oggetto mi metterà in crisi sulla ricerca di un nuovo custode, ma la accetto con piacere e per mettermi per qualche istante nei panni di D. la indosso nel tragitto verso a casa.

La colonna sonora di questa storia è: Back to Black di Amy WineHouse

martedì 12 gennaio 2010

il ciondolo-nido


Il cofanetto interessa a diverse persone, ma io ne ho visualizzata immediatamente una che credo lo apprezzerà più di altre, sia per il suo valore estetico che per il significato simbolico.
Glielo mostro in un bar, ma lo scambio avviene a casa sua. Mi viene proposto un primo oggetto in cambio, che non accetto perché mi sembra troppo "carico", non saprei spiegare altrimenti la mia percezione di fronte a quest'oggetto.
Così pensa ancora, fino a che mi propone una sua creazione che io ricordo di aver visto "girare" in casa sua da molti anni..questa mi sembra la cosa perfetta.
E' un ciondolo, è un nido, può contenere (come il cofanetto), proteggere ed è stato creato con materiali che le sono da sempre cari: il rame e la madreperla.
Quando lo guardo è come se la vedessi riflessa al suo interno.

domenica 10 gennaio 2010

la giustizia


è la stessa persona che mi ha consegnato il seme che mi suggerisce a chi potrebbe interessare. Colgo il suggerimento e vado ad incontrare il nuovo possibile custode.
E' un incontro che si trasforma in un lungo e piacevole pomeriggio di racconti e resoconti, son felice che una persona che non ama possedere nulla e non ama farsi fotografare accetti lo scambio.
Così, mi dice, per un oggetto "maschile" (il seme) te ne consegno uno "femminile". E' un piccolo cofanetto rosso con decorazioni floreali, è molto bello...è l'unico oggetto che ha comprato in India; quando un venditore gli ha proposto una miriade di cose, lui ha scelto la più piccola.
Per la fotografia il fondale perfetto è un ciliegio giapponese in fiore.
Ora ho tra le mani l'oggetto che fin ora mi pare più bello, è così che provo a misurarmi su come può essere difficile separarsi da qualcosa che si desidera.
Penso poi che questo stesso oggetto sarà ugualmente bello e valorizzato tra le mani di qualcuno altro.

la Giustizia
con i suoi attributi di attività e di ricettività è anche la prima figura che guarda davanti a sé. In questo modo invita a un'introspezione senza pecche, a un'immersione nel presente. Il suo sguardo incontra il nostro come uno specchio, si tratta soprattutto di fare giustizia a noi stessi, di regalarci quello che ci meritiamo.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

il seme



Raggiungo T. che da domani si trasferirà per un lungo periodo a vivere e lavorare lontano da qui.
Le racconto del nuovo oggetto, lei conosce già il progetto, le dico che non mi sembra un caso che io l'abbia ricevuto proprio oggi, ho la sensazione che sia arrivato per lei...
Un taccuino che deve essere riempito di una nuova esperienza, di un nuovo viaggio.
Per la fotografia ci spostiamo di sopra dove dall'abbaino si può vedere la luna piena, entrambe amiamo la luna.
T. mi propone diverse cose tra le quali scegliere, tutte sono collegate tra loro, sono preziosi ricordi di altre esperienze e viaggi da lei intrapresi.
Scelgo un grosso seme che ha raccolto in Africa, non sappiamo a quale pianta appartenga e se germoglierà, ma sono convinta che sia di buon auspicio per chi lo riceverà e poi, è bellissimo.
E' quasi tondo come la luna.

La colonna sonora di questa storia é: Khorakhané di Fabrizio De Andrè


venerdì 8 gennaio 2010

Asso di Denari


la spilla scivola via velocemente dalle mie mani. Sto mostrando le immagini fin'ora prodotte a due amiche artiste e chiedendo loro qualche consiglio. Mostro il nuovo oggetto così, senza aspettative ed una di loro dice che visto che è così piccolo forse lo potrebbe tenere lei.
Per la foto ci divertiamo a trovar una sorta di iconografia che nello stesso tempo parli di sensualità e riporti ad un immaginario di composizione classico. La luce del frigo è l'elemento al quale non vogliamo rinunciare.
Ora tengo tra le mani un piccolo taccuino verde.
Non è un oggetto scelto a caso: chi me lo ha consegnato realizza spesso delle opere dove il bianco della carta domina, inoltre è qualcosa che potrà racchiudere delle tracce, dei segni, dei disegni di chi lo riceverà. Per questo mi è stato consegnato, in attesa di accogliere una nuova esperienza.
So già chi deve assolutamente averlo e devo fare in fretta, ho solo poche ore di tempo.. devo incontrare questa persona stasera stessa, domani partirà.

Ma nel suo cuore, l'Asso di Denari presenta un fiore di loto. Questo fiore sacro affonda le radici nel fango e nelle acque pantanose per crescere ed aprirsi alla luce. OM MANI PADME HUM..al centro della materia l'energia divina. Qui sta il segreto dell'Asso di Denari: umile moneta, tesoro delle profondità della Terra, si eleva grazie alla meditazione fino al firmamento per trasformarsi nell'aureola che illumina la testa dei santi.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

dalle conchiglie alla spilla


Le conchiglie risuonano ogni giorno nella mia borsa, mi seguono ovunque..questa volta non so ancora a chi proporrò lo scambio. Il primo tentativo (fallito) è con una maestra che non comprende a fondo il progetto, forse sono io che non mi spiego bene, forse ho sbagliato persona.
Ritento una sera, in un locale metal, con un amico che mi offre uno dei pochi oggetti che porta con sè quella sera: la spilla di una cover band dei Guns and Roses. Mi racconta che a lui ha portato fortuna, non ricordo bene come, ma gli ha permesso di conoscere una ragazza, sicuramente avrà un potere benefico anche su chi la riceverà.
Scatto la fotografia immediatamente, mi piace, si vede anche il suo lato oscuro.

giovedì 7 gennaio 2010

conchiglie per chiodi



Parlo del progetto ad alcuni amici, mostro i chiodi fino a che trovo chi accetta il baratto perché, dice, molto spesso utilizza questa modalità di scambio per esempio in campo lavorativo. In cambio mi propone un equo numero di conchiglie di varia tipologia ed anche qualche sassolino. Si capisce che gli capita spesso di contrattare in questo modo, non ha alcuna timidezza in merito.
In seguito con i chiodi realizzerà una sorta di corona di spine.

i chiodi battuti a mano



L’incontro per lo scambio avviene in un luogo familiare.
Conosco il mio interlocutore da tutta la vita, è mio padre.
Abbiamo vissuto questo incontro inusuale come un’opportunità per poter dare spazio ad una parte intima che mai avevamo rivelato all’altro.
A. mi consegna dei chiodi battuti a mano di differenti dimensioni, li cerca in una delle sue tante scatolette di metallo, li rovescia sul tavolo, li soppesa e me li consegna. Fanno parte di una collezione iniziata molto tempo fa ed ancora in divenire, ogni chiodo è stato estratto con cura dal luogo in cui era affisso, ha un suo carattere, è una specie di creatura che si racconta attraverso la sua forma contorta ed unica.
C'è qualcosa di poetico in questi piccoli corpi metallici che hanno perso la loro rigidità originaria e si sono concessi di trovare nuove forme dell’essere.

La colonna sonora di questa storia è: And I love her dei Beatles

il retro delle carte



Mentre penso a chi potrebbe interessare la cravatta aggiungo nuove regole al "gioco":
- dato che si tratta di un work in progress non esiste una fine ufficiale del lavoro perciò creerò dei veri e propri mazzi di carte che andranno egnuno in un suo diverso cofanetto, ogni mazzo 78 carte (la somma degli arcani minori più gli arcani maggiori).
- trattandosi di carte-tarocchi devo inventarmi il retro della carta (x ogni mazzo il retro cambierà di colore).
- ogni carta di ogni mazzo deve ever volti diversi, posso barattare con la stessa persona ogni qual volta si passa ad un nuovo mazzo di carte.
- le foto ritratto verranno scattate con la fotocamera del cellulare, questo perché desidero delle immagini che siano più che altro una memoria e devo aver la possibilità di scattarle in qualsiasi momento, inoltre mi piace l'effetto sgranato della bassa risoluzione di questo mezzo.

sabato 2 gennaio 2010

l'imperatrice


La collezionista di cartoline è un pò indecisa sull'oggetto da consegnarmi, anch'io sono alle prime armi nel mio ruolo di mediatore e trovo difficile dare consigli..così dopo alcuni attimi d'esitazione valutiamo entrambe che la matita con tre gomme (due a forma di uovo ed una a forma di dinosauro arancione) che si trova in un cesto sopra il frigorifero sia l'oggetto perfetto ed io so già chi potrebbe esser felice di possederla!
Nell'arco di un paio di giorni incontro la collezionista di matite e penne, o almeno quando facevamo l'Accademia amava averne di diverso tipo, sì è la persona giusta, accetta portandomi un oggetto che al momento un po' mi spiazza..una cravatta dal disegno abbastanza improponibile.
Per fortuna mi piaccion le sfide.
Ed ora la fotografia, una volta rielaborata la guardo e capisco, è l'Imperatrice non c'è dubbio, curioso che anche nei Tarocchi sia il terzo Arcano. Il suo scettro è particolare, ma lo sguardo e la postura non mentono.

La colonna sonora di questa storia è: Imaginara di Almamegretta


E se l'Imperatrice parlasse:..sono la creatività senza una finalità precisa. Esplodo nell'infinità delle forme. Vi dimostro che tutte le vostre idee sono belle. Autorizzo l'abbondanza di pensieri. Lasciateli brillare come stelle effimere nel firmamento della vostra mente. Nulla vi obbliga a metterli in pratica. Riconoscetene la bellezza.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 1 gennaio 2010

dal bagatto allo sviluppo del progetto


Da questo momento in poi tutto inizia a scorrere velocemente, il mago trova il suo custode ed al suo posto ora mi ritrovo tra le mani una cartolina.
Chi mai potrebbe desiderare di averla, se non qualcuno che ne colleziona? Sì, conosco questa persona, gli propongo un nuovo scambio.
Gli spiego il "gioco" che ormai ha le sue regole: ogni oggetto che ricevo deve trovare il giusto custode ed estimatore, il mio ruolo dentro quest’intrico di cose e persone è di colui che facilita l’incontro tra i due.
Ogni oggetto ha la sua storia che ogni volta viene narrata al nuovo possessore, spesso i racconti s’intrecciano tra loro in modo bizzarro, a volte curiose coincidenze permettono nuovi incontri.
Accade che qualche oggetto rimanga tra le mie mani per diverso tempo, oppure mi sfiori soltanto, l’importante è permettere al racconto di scorrere-fluire.
La traccia che rimane da ogni passaggio è una carta, una sorta di tarocco, suddivisa in tre settori: a sinistra l’oggetto ricevuto, al centro il personaggio ritratto insieme all’oggetto, a destra ciò che ricevo in cambio del primo.
Le carte possono essere rimescolate infinite volte ma sarà sempre possibile ricostruire la storia che lega oggetti e personaggi.
Nei personaggi che animano le carte si avverte allo stesso tempo uno stretto legame dato dagli oggetti che si relazionano con i loro corpi ed una strana sensazione di casualità e disordine; come in un rifugio dove vanno a convivere forzatamente personalità differenti, provenienti dalle più svariate esperienze.
I personaggi sono legati tra loro solo attraverso il sottile percorso delle cose barattate che attraversano le loro esistenze.

La comunicazione tra le figure ritratte è silenziosa, è l’oggetto del baratto che viene di volta in volta interpretato, che parla sempre nuovi linguaggi in funzione di chi lo interpreta.

... chiunque lo desideri potrà farsi leggere le carte del Bagatto-Baratto come fossero veri e propri tarocchi che raccontano storie di vita, come nel Castello dei destini incrociati dove chiunque giunge dopo un viaggio al castello perde l’uso della parola e può narrare solo attraverso la disposizione delle carte, mentre gli altri provano ad interpretare e comprendere le diverse figure allineate sul tavolo.

Calvino scrive nel Castello dei destini incrociati

che il significato di ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che la precedono e la seguono.
...mi son applicato soprattutto a guardare i tarocchi con attenzione, con l’occhio di chi non sa cosa sono, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un’iconologia immaginaria.

in principio era un mago


E' Aprile, non ricordo il giorno esatto, ma stiamo festeggiando il compleanno di un amico in una taverna a Calice Ligure.
La sua ragazza ha preparato un tartine, focacce, panini; proprio qui lo incontro, un minuscolo oggetto, un mago posto su uno stuzzicadente.
In realtà non è da solo, ma ci siamo scelti immediatamente.

Il mago o meglio Bagatto curiosamente nei tarocchi rappresenta l’arcano numero uno.
Perché tenere solo per sé un oggetto così potente ed allo stesso tempo privo di valore ed invece non condividerlo con chi riesca ad intuirne la magia?
Così, prende vita il pensiero del progetto che piano piano si sta articolando nel tempo e nello spazio, un progetto dalla natura multiforme e tentacolare che rispecchia profondamente chi lo anima..io non sono che un tramite, un medium…
...così ho barattato il mago per una cartolina, ma naturalmente prima di separarmi dall’oggetto, il primo di un’infinita catena, l’ho fotografato insieme al ritratto del nuovo custode del mago.

La colonna sonora di questa storia è: No time no space di Franco Battiato


Il Mago indica un inizio. E se il mago parlasse:..sono nel presente. Qualunque sia l'azione che intendo intraprendere, è venuta l'ora di farla. Non sono separato da ciò che mi circonda. Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è. Vi invito a vivere con me questo inventario. Io, il Mago mi colloco in questo crocevia di eternità e infinito che chiamiamo presente. Tra le infinite possibilità ne scelgo una, punto di trazione che mi conduce alla totalità.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa