il racconto di un progetto di public art che dall’Aprile del 2009 coinvolge persone, cose, storie, viaggi, ricordi - tutto prende forma da un piccolo mago - un work in progress - tanti oggetti che di volta in volta vengono barattati - un mazzo di carte - tante storie che si intrecciano - persone che si raccontano attraverso un oggetto - un gioco infinito
giovedì 21 gennaio 2010
i sandali infradito
Il libro mi fa immediatamente pensare ad un'amica che ogni mattino si alza molto presto ed in qualsiasi stagione dell'anno si siede in terrazza a leggere prima di andar al lavoro.
D'inverno non si fa spaventare dalle rigide temperature e tutta imbacuccata segue il suo rito giornaliero.
La chiamo dicendole che forse ho qualcosa che potrebbe esser adatto a lei; la incontro e le mostro il libro. Il titolo a dir la verità non l'attrae molto, ma è incuriosita (come me) dal segnalibro e forse mi ha vista così eccitata che non se la sente di deludere le mie aspettative.
In realtà ho scoperto in seguito che le sarebbero piaciuti i chiodi, ma non me l'ha detto o io non l'ho capito, se li avessi scambiati con lei tutto il gioco avrebbe preso altre direzioni, ma ora mi ritrovo un libro e lei lo accetta.
In cambio posso scegliere tra tre diverse paia di scarpe, decido per i sandali infradito, forse sono attratta dal cuore che campeggia in bella vista...li provo, sono comodi, vengono con me.
Le scatto la fotografia esattamente dove la immagino ogni volta che penso a le, in terrazza nel luogo della lettura.
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