venerdì 23 novembre 2012

la dinamo



Nel corpo della clessidra scorrono insieme alla sabbia sottile tutte le storie raccontate  nel BagattoBaratto fino ad ora. 
Ora, che il primo mazzo di carte si è chiuso, è il momento di capovolgerla e di dare inizio ad un nuovo ciclo, ad un nuovo viaggio... tutti rientrano in gioco.
La clessidra è già partita, queste le parole di chi l'ha voluta prendere in custodia:
Vorremmo avere la clessidra e darti in cambio un oggetto per noi prezioso: una dinamo per bicicletta… e fermare un po’ il nostro tempo… renderlo ciclico…e farlo poi ripartire verso nuovi progetti, orizzonti, obiettivi, sogni.
La dinamo proviene gratuitamente da un negozio, verrà usata per una sei giorni che racconta i temi della sostenibilità ed è un oggetto che per noi rappresenta più di ogni altro la capacità dell’uomo di trasformare un gesto semplice e quotidiano  in energia intelligente.Lo scambio non sarà con un singolo, ma con un gruppo che ha lavorato insieme per mesi col risultato di divenire una vera COMMUNITY

retro carta BagattoBaratto | secondo mazzo



retro carte BagattoBaratto | secondo mazzo
al giro della clessidra il gioco ricomincia

domenica 28 ottobre 2012

la clessidra e il primo mazzo che si chiude



 E con una clessidra si chiude il primo mazzo di tarocchi.
Zenobia mi ha accompagnata per tutta l'estate, sapevo che sarebbe arrivato il tempo di lasciarla andare, sapevo che sarebbe arrivato il tempo di chiudere il primo mazzo di carte di un gioco iniziato quasi tre anni e mezzo fa.
Ciò che non sapevo era che l'oggetto perfetto per un ciclo che si chiude ed uno nuovo che si apre mi stava aspettando.
Così lascio immaginare la storia di E. e del suo oggetto.
Con le parole di Baricco in un frammento di Oceano Mare.
Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta...

giovedì 19 luglio 2012

Zenobia

Ho atteso a lungo prima di scrivere di Zenobia, ma stasera racconterò di lei. Zenobia apparteneva a R.; l’aveva trovata in un negozio dopo aver visitato nel 2003 una mostra sulle città invisibili alla Triennale di Milano. Lì nel giardino un’installazione di Giuliano Mauri: un’altra Zenobia, più grande, simile a quella che ora porto con me.
Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.-I. Calvino-
Questo è ciò che R. ama di Zenobia, città sottile.

venerdì 8 giugno 2012

Il Portaincenso

E' avvenuto a Roma il nuovo scambio. B. mi aveva contattata qualche tempo fa, quando aveva letto la storia della rosa, così scriveva:-in cambio offrirei un portaincenso in legno indiano regalatomi ormai dieci anni fa esattamente il 20 aprile (era un regalo di compleanno, io sono nata il 28 che mi fu dato in anticipo)…è stato compagno di grandi riflessioni, momenti di meditazione importanti o anche più semplicemente relax in compagnia di un buon incenso e una tisana calda… mi piace l'idea che possa portare raccoglimento emotivo e mentale a chiunque lo voglia con sé.- Così, senza troppo pensare, ho deciso che era il giusto momento di prendere una pausa da tutto e tutti e accompagnare la rosa verso la sua nuova custode. In viaggio verso nuove storie da ascoltare, nuovi luoghi da scoprire, nuove persone da incontrare.

venerdì 20 aprile 2012

la rosa

Ho portato a spasso per parecchio tempo il collare di A. prima di consegnarlo! E' stato a Genova in un museo, sui colli della Brianza, ad un concerto a Milano, e poi ieri sera è arrivato a S. Vedendo alcune sue fotografie avevo immaginato potesse piacerle, così gliel'ho proposto e lei ha accolto con entusiasmo l'idea dello scambio, dicendomi tra l'altro che quando è nata alla radio suonava "Lisa dagli occhi blu" ed avrebbe potuto chiamarsi così. Le coincidenze! Abbiamo scelto come luogo dell'incontro un locale, nel corso di una serata del baratto...un'infinità di oggetti mi sono passati davanti agli occhi, ma solo la rosa è rimasta a lungo nelle mie mani. E' di ferro battuto, il suo ex fidanzato gliela aveva donata una sera a Praga, acquistandola ad un artigiano della piazza "malà strana" dicendole che rappresentava l'amore eterno visto che non appassisce mai. Ora spera che qualcuno la possa custodire mantenendo intatto il suo significato originario.

domenica 1 aprile 2012

il Collare

Ho incontrato A. in un parco in una giornata di vento e sole, le ho mostrato il portachiavi con le chiavi e prima di leggerle le carte ho preso in mano l'oggetto che mi ha portato. A volte le parole sono superflue, è sufficiente dire che A. l'ha ricevuto da una persona, e l'ha indossato, il resto è puro gioco d'immaginazione. E l'immaginazione può dare inizio ad una nuova storia che ancora deve essere inventata.

lunedì 19 marzo 2012

Il portachiavi e le chiavi

L. dice di aver trovato l'oggetto da barattare parecchie settimane fa rovistando dentro un cassetto e di averlo messo da parte in attesa che venisse il suo turno di scambio. Qualche tempo fa le era sfuggito un oggetto che era stato preso da un'altra persona, ma questa volta è stata velocissima, il Tóncc è rimasto con me meno di una settimana. Mi racconta che mentre cercava qualcosa di significativo ha ritrovato il portachiavi, che aveva nascosto nel cassetto molto tempo fa per allontanare il ricordo di un'amica ormai molto lontana. Anche lei ne possiede uno uguale, chissà se lo usa ancora! A quello di L. sono attaccate due chiavi, che aprono due porte, forse una a Pavia e l'altra a Pisa e che raccontano di una casa, dell'università, della libertà, dell'amore, due chiavi che racchiudono come in uno scrigno ricordi di momenti preziosi.

martedì 13 marzo 2012

il Tóncc

Ho conosciuto D. un paio di settimane fa in occasione di una serata del baratto organizzata da un'amica in un piccolo circolo bergamasco, lì ci siamo lasciati con l'intenzione di rivederci per il baratto del fiasco. Così, ieri sera D. aveva già preparato tre possibili oggetti da scambiare e quando ha iniziato a raccontarmi del Tóncc non ho avuto dubbi. Meglio spiegare subito di cosa si tratta, il Tóncc è un gioco da tavolo ideato da D. e quello che mi consegna in cambio del fiasco è uno dei primi prototipi da lui realizzati. Ogni singola parte del gioco è fatta a mano, con materiali "poveri", questa è una delle caratteristiche essenziali. Mentre D. mi racconta del gioco comprendo quanta dedizione, passione, maestria sta mettendo in questo lavoro. Gran parte della sua casa è occupata dai vari pezzi del gioco che sta producendo, ognuno disposto secondo un preciso ordine: i Tóncc (tondi o piatti dal dialetto bergamasco) suddivisi per colore e simbolo, i pedoni, i sacchetti di juta... Non si può far altro che giocare una partita ed è bello che un nuovo gioco entri nel mio gioco.

sabato 28 gennaio 2012

il fiasco impagliato

Primo appuntamento al buio: G. ha accettato di incontrarmi e vedere l'oggetto del baratto solo in seguito ad un racconto, lui non conosceva il BagattoBaratto. Dopo aver osservato con attenzione il dipinto decide che gli troverà sicuramente un posto in taverna. Poi mi mostra l'oggetto che ha pensato di consegnarmi, un fiasco impagliato dal padre negli anni'80. L'impagliatura è particolare, legni di castagno e salice intrecciati. A completare l'opera il tappo, un tutolo intagliato con maestria. G. descrive nel dettaglio l'oggetto ed è subito evidente la sua conoscenza e passione per tutto ciò che riguarda l'interazione uomo-natura. Così è un attimo passare dal fiasco a parlare di erbe commestibili e poi di fieno ed asini... ma il tempo corre ed il sole in questa stagione cala presto, G. ha fretta di ritornare alla vite da potare; scatto in un istante la fotografia e riparto in cerca di una nuova storia da ascoltare.

venerdì 20 gennaio 2012

il dipinto

Ed io che immaginavo che il volume della Domenica del Corriere sarebbe andato ad un uomo non più giovane! Mi sbagliavo, anche perché le tre persone che me lo hanno richiesto sono giovani donne. M. in realtà non lo terrà per sé ma lo donerà ad una persona molto speciale, credo che questo sia il secondo baratto "dedicato" del mazzo. In cambio mi mostra un dipinto ad olio che aveva realizzato quando era alle medie, il primo ed unico mai prodotto. Era un regalo di compleanno per il padre, il soggetto arrivava da un libro di fotografie sulla vita bergamasca. Dice che la sua passione per le materie artistiche l'aveva portata a pensare di intraprendere studi che andassero in quella direzione, ma spesso si sa le cose non vanno esattamente come si sono immaginate; così si è ritrovata a fare una scuola di indirizzo diverso ed i colori ad olio sono rimasti quasi intonsi nei loro tubetti. Ma ora vorrebbe ridare valore a tutti i sogni e i desideri che rimangono chiusi troppo a lungo dentro un cassetto, perché non iniziare proprio da qui?

mercoledì 4 gennaio 2012

la Domenica del Corriere

La tela, promessa ormai un mese fa, è arrivata soltanto oggi pomeriggio a destinazione. Ha viaggiato per un brevissimo ed impossibile tratto con la bicicletta, poi sospesa fuori dal finestrino di un’automobile, quindi più comodamente in camper ed infine sul magico portapacchi della Panda che sopravvive fiera all'usura da oltre vent’anni. La tela che aveva inaugurato la casa di S. ora giunge in quella dove A. si è trasferito da pochi mesi. Sul tavolo della cucina è posato il suo oggetto del baratto, è prezioso e speciale: un volume rilegato che raccoglie “La domenica del Corriere” dal 4 Gennaio 1920 al 2 Gennaio 1921. Incredibile, mi accorgo solo ora che anche oggi è il 4 Gennaio, ma del 2012! La collezione, molto più ampia, è stata raccolta dal bisnonno di A. che poi ha donato al nonno, quindi alla mamma ed ora è arrivata a lui che da sempre ha una passione spiccata per la storia e tutto ciò che la riguarda. Sfogliando il volume si ha la sensazione di accarezzare e di attraversare frammenti di tempo che si sono fermati e cristallizzati in parole ed immagini, brevi istanti che hanno trovato una dimensione di memoria che si tramanda di genitore in figlio.