domenica 28 ottobre 2012

la clessidra e il primo mazzo che si chiude



 E con una clessidra si chiude il primo mazzo di tarocchi.
Zenobia mi ha accompagnata per tutta l'estate, sapevo che sarebbe arrivato il tempo di lasciarla andare, sapevo che sarebbe arrivato il tempo di chiudere il primo mazzo di carte di un gioco iniziato quasi tre anni e mezzo fa.
Ciò che non sapevo era che l'oggetto perfetto per un ciclo che si chiude ed uno nuovo che si apre mi stava aspettando.
Così lascio immaginare la storia di E. e del suo oggetto.
Con le parole di Baricco in un frammento di Oceano Mare.
Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta...

1 commento:

  1. Esistono tanti centri nell'universo quante immagini si hanno dell'universo. io accolgo nel mio spazio la presenza di un pensiero. A volte si manifesta una persona. Altre volte si manifesta un oggetto. Sono nuovi centri del mio universo. Ricordi. Il luogo dello scambio è il punto che unisce due storie. Attraverso il gesto dello scambio mutano i baricentri delle esistenze. Nuove storie. Un continuum temporale. Qui sono stati raccolti gesti. Oggetti. Significati che potevano andare persi per sempre. Si conservano centri come nuclei di coscienza. Storie. Vite. Grazie a Clara Luiselli

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