lunedì 5 dicembre 2011

la tela

E' a casa di S. che avviene lo scambio, il suo oggetto -una tela, forse un tessuto d'arredamento, che le era stato donato e lei aveva deciso di intelaiare- era stato uno dei primi a trovare un posto privilegiato quando era venuta ad abitare qui. E' rimasto appeso alla parete della cucina-soggiorno per oltre sette anni ed ha accompagnato lei e i suoi ospiti in una moltitudine di colazioni, pranzi, merende e momenti conviviali vissuti in questo luogo. Così, io lo ricevo nel corso di un pranzo gustoso accompagnato da acciughe e racconti. Così S. mi spiega che il disegno stampato sulla tela è ispirato ai personaggi Gargantua e Pantagruel che percorrendo a piedi quasi tutta l'Europa, raccoglievano storie e racconti interessanti lungo il tragitto; di ritorno a Parigi, invitavano gli amici ad ascoltare le loro narrazioni, attorno a mense ben fornite di vino e di qualsiasi cibo possibile. Anche per i tulipani la stessa calda accoglienza, un vaso è già stato predisposto per loro ed ora attendiamo soltanto la primavera per vederli fioriti...

venerdì 18 novembre 2011

i bulbi di tulipano

Questa volta nessun viaggio, la "barattante" arriva a domicilio...ogni tanto capita. La scarpetta già pronta sul tavolo della cucina attende E. Lei mi mostra immediatamente i cinque bulbi di tulipano di cui mi aveva parlato, sono i figli di quelli che da qualche anno coltiva sul suo balcone di Milano. Alla fine della stagione di fioritura li toglie dai vasi e li divide dai piccoli, per lasciare il posto ai gerani che rimangono per tutta l'estate e nuovamente a novembre li interra in attesa dei fiori colorati che giungeranno in primavera. Così, questi piccoli bulbi raccontano di un'anima che sa pazientare e prendersi cura di loro in attesa di nuovi colori inaspettati. Ma il 25 di novembre sarà luna nuova, che li vorrà per sé dovrà affrettarsi a dar loro una dimora invernale!

mercoledì 9 novembre 2011

la Scarpetta

Non è la scarpetta di cenerentola quella che trasporto con la mia bicicletta al rientro del nuovo incontro-baratto, anche se è minuscola come quella della fiaba ed è singola, la destra per l'esattezza. S. racconta che si tratta della sua prima scarpetta da calcio, naturalmente esiste anche la compagna, ma l'aveva già donata alla fidanzata qualche tempo fa. Il gioco del calcio l'ha accompagnato dall'infanzia quando addirittura il prato della sua casa era stato trasformato in un piccolo campetto da gioco ed ogni pomeriggio un gruppo di amici lo raggiungevano per calciare il pallone fino a sera. Da ragazzo, poi, c'è stata l'occasione per lui di intraprendere la carriera agonistica, ma la decisione di continuare a studiare lo ha portato a scegliere altrimenti. Il gioco del calcio resta una passione profonda e forse anche per questo motivo è rimasta in una dimensione amatoriale, la migliore per goderne in libertà.

mercoledì 19 ottobre 2011

la Shinai - il re di spade -

Dopo aver accettato la scultura L. mi mostra una Shinai che si utilizza nel Kendo, o meglio la sua prima Shinai! Un oggetto carico di storia che L. sa raccontare con tutta quella energia che si deve concentrare nel Kikentai, ovvero il colpo che unisce KI spirito KEN spada TAI corpo. Lui ha intrapreso questa disciplina da poco più di un anno, ma ne ha già interiorizzato la filosofia che la sostiene, tenendo in mano la sua "spada" è facile percepire l'anima che l'ha accompagnata fino ad ora.. tutto il resto è superfluo.

lunedì 3 ottobre 2011

la scultura

meno di una settimana sono rimasti con me gli orecchini d'ametista, ma il tempo è bastato per farli viaggiare in Austria, in bella vista sul rimorchio della bicicletta, è stata una gioia vederli splendere al sole.. al rientro già mi attendeva il messaggio di R. che diceva: ho visto i favolosi orecchini di ametista... sono già stati barattati?..Ho già pensato anche all'oggetto che darei in cambio. Detto, fatto, in un paio di giorni sono suoi! Appoggia sul tavolo tre oggetti tra i quali scegliere quello da scambiare e dopo un momento d'indecisione tra un puffo ed una piccola scultura che aveva realizzato nel 1997, opta per quest'ultima. L'aveva modellata quando frequentava il Liceo Artistico ed è uno dei pochi oggetti che ha portato con sé quando si è trasferita ad abitare col suo compagno. Dice che mentre cercava l'oggetto del baratto si è resa conto di quanto poco è legata alle cose e che molto spesso le elimina, mentre questa piccola scultura di creta e rame è rimasta con lei per tutti questi anni, come a testimoniare una parte della sua esistenza.

domenica 25 settembre 2011

gli orecchini di ametista

Ha viaggiato a lungo insieme a me il bastone della pioggia, prima in Liguria, poi in Emilia e in Umbria, ma infine lo scambio è avvenuto a pochi chilometri da casa in uno splendido parco in un soleggiato pomeriggio di settembre. Quando le ho sottoposto l'oggetto D. mi ha scritto: "... la tua proposta capita con un tempismo perfetto a benedire un mio nuovo progetto di lavoro terapeutico con il suono, dove i suoni saranno soft, e il bastone della pioggia sarà perfetto..." Così è deciso, è suo! Mi mostra in cambio una custodia dentro la quale si trova una scatoletta che a sua volta contiene un paio di meravigliosi orecchini d'argento coronati da una cascata di piccole ametiste. Questa pietra, racconta, è in grado di curare la parte del corpo con quale entra in contatto, questo il motivo per cui ha pensato di scambiarla con il bastone della pioggia, entrambi hanno nella loro natura una funzione terapeutica...

venerdì 29 luglio 2011

il bastone della pioggia


Quando raggiungo Piazza Manzù, C. mi sta aspettando.
Le mostro la gonna ed immediatamente diventa sua, in un secondo la indossa e mi mostrarmi tre oggetti tra i quali poter scegliere.
Sono:
1 un libro - Il paradiso - che aveva trovato a Pavia in un giorno di pioggia, tra le pagine si scorgono gli appunti scritti da differenti persone.
2 il suo walkman storico completo di cuffie, altro oggetto significativo.
3 un piccolo bastone della pioggia ricavato da un cactus. L'aveva ricevuto in dono, probabilmente nel 2006, dal suo fidanzato dell'epoca di ritorno da un viaggio in Cile.
Pensandoci, dice, è proprio questo l'oggetto che vorrebbe consegnarmi, perché se da un lato vi è affezionata profondamente, dall'altro vorrebbe lasciarlo andare.
Il tempo che scorre permette alla memoria di assumere nuove forme e significati ed ora è giunto il momento di concedere al bastone della pioggia di passare ad altre mani.
E' fatta.
Ritorno a casa in compagnia di questo meraviglioso strumento dal suono delicato, passeggiando tra le gocce di una sottile pioggia propiziatoria.

La colona sonora di questa storia è: Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi

mercoledì 13 luglio 2011

la gonna variopinta


Ed io che pensavo che la sciarpa sarebbe rimasta con me fino al cambio di stagione. Mi ha accompagnata in Valle d'Aosta, sul Lago di Miage ed effettivamente non mi ha dato fastidio, la sera si sfioravano gli zero gradi! Ma ieri, giorno dello scambio, a Bergamo ci saranno stati trenta gradi all'ombra. Ho incontrato I. in un parco, sperando in un alito di vento (speranza vana), lei coraggiosamente l'ha avvolta intorno al collo per la fotografia e mi ha consegnato la gonna variopinta che ora ho con me. Mi aveva scritto: "ho scelto l'oggetto...è una gonna che ho comprato a 16 anni, abbiamo passato insieme 8 gloriose estati e ci tengo tantissimo". Confesso che appena sono tornata a casa l'ho indossata e ci ho fatto un giro...

lunedì 27 giugno 2011

la sciarpa


è in un pomeriggio bollente di Giugno che V. mi consegna la sciarpa che dovrò barattare. Effettivamente - dice - non è proprio un oggetto di stagione, ma è il primo manufatto di questo tipo realizzato da sola. Successivamente ne ha creati altri, tutti di diverso colore, ma questo è il primo ed il solo lavorato con due fili diversi, è quello a cui è più affezionata, per questo ha deciso di scambiarlo..

martedì 17 maggio 2011

il gallo


Prima di incontrarci per il baratto al "laghetto dei cigni" G. mi aveva scritto questa storia:
...Narra la leggenda che un pellegrino portoghese, forse un mercante, diretto a Santiago di Compostela, giunto nella cittadina di Barcelos, al confine con la Galizia, per trascorrere la notte in una locanda, sia stato ingiustamente accusato dall’oste di un crimine che non aveva commesso. Cronache differenti parlano di furto, altre di omicidio. Comunque sia, tutte riferiscono della condanna alla pena capitale dello sventurato. Senza alibi e con tutte le circostanze contro, a nulla valsero le sue vibranti proteste d'innocenza.
Dopo aver implorato l'aiuto di San Giacomo ed essersi affidato alla Divina Provvidenza l'uomo chiese come ultimo desiderio di essere condotto alla presenza del giudice; davanti al magistrato assiso ad una tavola riccamente imbandita, con un grosso gallo arrosto al centro della mensa, il condannato proclamò nuovamente la sua innocenza e, rivolto al Cielo, affermò che a sostegno delle sue affermazioni il gallo si sarebbe sollevato ed avrebbe cominciato a cantare...

Tanti i motivi per cui G. ha deciso di consegnarmi proprio questo oggetto: perché è un simbolo maschile e fa da figura complementare alla dea Tanit, perché porta dentro la sua storia un senso di giustizia, fede, viaggio e forse anche perché l'ha accompagnata in uno dei periodi più felici della sua vita.

sabato 23 aprile 2011

la dea tanit


Lo scambio avviene a Cagliari, in una giornata di pioggia lieve e vento, un clima perfetto per veder volare la piccola bandierina bianca tra le mani di M. Sono trascorsi forse due anni dall'ultima volta che ci siamo incontrati, sempre in Sardegna, ma nella città di Carbonia. Lì mi aveva portata a visitare il sito archeologico di Monte Sirai, un luogo magico e ventoso dove gli alberi per vivere sdraiano i loro tronchi lungo il terreno. Sempre in quel sito si trova una tomba che mostra inciso il simbolo della dea Tanit a rovescio. Questo stesso simbolo si trova sul ciondolo che ora mi consegna, è stato intagliato nel corno dal custode di quel luogo.
Riparto con Tanit, dea della fertilità, dell'amore e del piacere, associata alla buona fortuna, alla Luna e alle messi, in cerca di una persona innamorata che desideri custodirla.
Questo il desiderio di M., non aggiungo altro ma penso che i suoi occhi parlino da soli..

domenica 17 aprile 2011

il picchetto e la bandierina


Avviene senza preavviso il nuovo scambio.
Nel corso dell'inaugurazione della mia mostra incontro per la prima volta un gruppo di ragazzi scout che mi avevano contattata via e-mail ed è emozionante sapere che si sono informati sul mio progetto ed hanno scelto con cura degli oggetti da scambiare.
Visto che si tratta di un baratto di gruppo (il secondo fino ad ora) la scelta è andata verso qualcosa che fosse significativo per tutti e così mi vedo consegnare un picchetto, oggetto che che li lega alla terra ed una bandierina bianca che riconduce simbolicamente all'elemento aria ed al vento. Bianca perché chi la riceverà avrà la possibilità di personalizzarla.
Prendono la piccola tartaruga che terranno nella loro sede dentro una teca che hanno intenzione di costruire.
Così avviene questo scambio inatteso, ma denso di significato.

sabato 26 marzo 2011

la tartaruga


P. non ricorda da dove arriva la tartaruga che mi consegna, la possiede da anni, insieme ad altre di vari materiali e forme, la sua collezione ne comprende anche una di sapone ed una di cioccolato .
Dice che probabilmente ama questo animale perché un po' le somiglia..

Tartaruga, la quale è posta tra le due parti superiore e inferiore della sua corazza come l’Uomo fra il Cielo e la Terra!

ed è una una piccola gioia vedere che la tartaruga interrata nel suo giardino sta uscendo dal letargo, si comincia a scorgere il carapace arrotondato..

giovedì 24 marzo 2011

il giudizio


È rimasta a lungo con me la valvola cardiaca, ma in fondo la cosa mi ha fatto piacere visto che era uno degli oggetti che più ho desiderato possedere da quando è iniziato il “gioco”. E. l’ha scelta per diversi motivi, ma sicuramente per il suo legame inscindibile con il cuore, la utilizzerà all’interno di un progetto artistico del quale non vorrei svelare i dettagli.
In cambio mi consegna un libro che è profondamente connesso all'oggetto ricevuto. E' il libro preferito di una persona molto importante, una persona che scrive e che sta studiando per diventare medico, o più precisamente cardiochirurgo...
La cosa curiosa è che proprio fuori dalla casa di E. c'è un ramo di biancospino fiorito, il primo che vedo quest'anno e il Biancospino possiede una spiccata affinità nei confronti del cuore, è cardiotonico, antitachicardico, chissà se lei l'ha visto?

giovedì 17 febbraio 2011

la valvola cardiaca



Penso che Ganesha si trovi agio nella sua nuova dimora, accanto a lui altre divinità ed un demone...
Al suo posto torna a casa insieme a me un piccolo oggetto che non avevo mai visto ne toccato; è estremamente affascinante ed all'apparenza così delicato e semplice che risulta difficile pensare che si tratti di una valvola cardiaca meccanica.
A. pensava di utilizzarla come dilatatore dell'orecchio; ciò che lo interessa di questo oggetto è la sua natura altamente tecnologica che va ad intersecarsi profondamente con quella biologica del corpo umano.
A me piace la sua capacità di aprire e chiudere gli emidischi alla minima oscillazione, alla minima emozione..

La colonna sonora di questa storia è: Pop Porno di Il Genio

sabato 12 febbraio 2011

Ghanesha e il sole


il modo migliore per raccontare dello scambio con M. è iniziare dalle sue parole, così dice del ciondolo a forma di sole:
"penso che questo oggetto sia incline alla mia ricerca e alla mia sensibilità. Il simbolo del sole mi sta accompagnando da alcuni anni, nel mio tentativo di lettura ermeneutica a proposito del coro di Lotto. E tutto è partito da un mio viaggio in India, con il contatto dei simboli solari posti nei templi indu. Ma prima ancora, la ricerca sugli archetipi alchemici mi ha condotto alla potenza evocativa del sole-zolfo-oro e a tutte le correlazioni simboliche. Il libro che sto scrivendo sul coro di Lotto è tutto legato alla figura del sole nella cultura neoplatonica. Sole che era visto come immagine visibile dell'ineffabilità del mondo divino. Il fatto che l'oggetto del baratto sia intagliato nel lapis lazuli (pietra a me sacra per inclinazione e per affinità) apre a innumerevoli declinazioni del mio pensiero. Quindi il caso, componente essenziale del destino, mi sembra abbia portato qui, ora, in questo momento della mia vita, questo oggetto magico."
Da quanto scritto si deduce il collegamento con l'oggetto che mi viene consegnato: una piccola scultura raffigurante Ganesha acquistata in Rajastan, in un tempio tra Jaipur e Jodpur.
Ganesha, il signore della conoscenza, è il protettore di chi si accinge a scrivere, o meglio di chi desidera veicolare attraverso la scrittura ogni forma di "illuminazione".

lunedì 7 febbraio 2011

il ciondolo


è in un pomeriggio di sole quasi primaverile che incontro A. La sua casa così luminosa e accogliente è il luogo dell'incontro.
Dopo una lunghissima chiacchierata comincio a vedere gli oggetti che ha preparato per me, ancora non ha deciso cosa consegnarmi.
Mi mostra: un frammento del muro di Berlino, un bossolo, un corno animale, due spille; ognuno con la propria storia. Ma solo dopo aver ascoltato il racconto della maschera che sto per consegnarle, dice che forse potrebbe darmi un'altra cosa, che ha una storia così profonda e densa che non può essere raccontata.
Lei ne è stata la custode per molti anni, più di tredici ed ora il sole di lapislazzuli può ritrovare la sua anima luminosa, è il giorno perfetto, la maschera può celare e nascondere e il sole tornare alla luce..

la paura


ho sempre trovato inquietanti le maschere, ma è così bello mettersi in gioco!
Quando e dove indossarla?
L'inaugurazione di una mostra sulla paura è forse il luogo perfetto, ma non dentro "le stanze" è meglio nel parco, al buio.. i miei occhi non possono vedere, ma la pelle percepisce una presenza, lo orecchie odono dei sussurri, il naso raccoglie profumi difficili da identificare, tutto avviene in brevi ed intensi istanti.
Ora posso lasciarla al nuovo custode, io l'ho già vissuta.

giovedì 3 febbraio 2011

la maschera di pelle


il 28 Agosto 2010 si è avverata una fantasia che R. aveva da tempo e tutto grazie alla maschera di pelle nera.
Il potere dell'oggetto è di celare l'identità di chi lo indossa, per questo diventa più semplice liberarsi dalle proprie inibizioni e dar luce al proprio lato nascosto.
Chissà cosa accadrà a chi prenderà la maschera?

giovedì 27 gennaio 2011

la guida


da un viaggio globale ad uno in potenza.
F. aveva acquistato la guida di Budapest dove aveva programmato un viaggio che per una serie di motivi non ha mai avuto luogo. Per questo ha deciso di scambiarla con il mappamondo, forse qualcuno potrà portare con sé la guida e usufruire dei preziosi consigli che riporta e che F. ha evidenziato in alcune parti.
Per lei ora nuove strade e possibilità si aprono, possiede il mondo!

domenica 23 gennaio 2011

il mappamondo


M. aveva acquistato il mappamondo ad un mercatino delle pulci in Francia dove stava studiando. Da sempre gli piaceva l'idea di possederne uno.
In quel periodo disegnava molto ed i suoi disegni stavano appiccicati al muro con della gomma da masticare; utilizzava lo stesso materiale per indicare sul mappamondo le località di provenienza dei suoi amici... così il globo era un segno concreto del desiderio di viaggiare, conoscere nuovi luoghi e persone.
Ora un'altra forma tondeggiante, che porta in sé una storia in evoluzione sta prendendo il posto del globo che giaceva impolverato in cantina.
Se M. non può viaggiare così come avrebbe desiderato, forse l'oggetto del baratto potrebbe farlo per lui..

giovedì 20 gennaio 2011

"anatomia per gli artisti"


"anatomia per gli artisti", il volume che mi viene consegnato in cambio del cavallino a dondolo. Apparteneva a G., che dopo il liceo classico avrebbe desiderato frequentare "Brera". I genitori le avevano consigliato di "non perdere tempo", così poteva iscriversi ad una facoltà universitaria e nel frattempo prendere lezioni di disegno.
L 'insegnate le aveva fatto acquistare il volume in questione per meglio approfondire le parti anatomiche sulle quali si esercitava graficamente.
Ha deciso di scambiare il libro perché si è resa conto che la sua strada non era far l'artista, ma occuparsi d'arte in altra forma.

mercoledì 5 gennaio 2011

il cavallino a dondolo


Un piccolo cavallo a dondolo di legno prende il posto di busta, foglio bianco e francobollo.
Era stato donato ad E. parecchi anni fa dalla fidanzata e lo ha accompagnato fino ad ora.
Forse l'ha conservato così a lungo perché gli rievocava il tempo dell'infanzia (conserva una fotografia di lui da piccolo su un cavallo a dondolo), o perché in fondo una parte del suo animo è sempre rimasta bambina o semplicemente perché è legato ad un momento speciale della sua esistenza.
Così, me lo consegna senza aggiungere altri dettagli, ma il gesto delicato di farlo dondolare comunica più di tante parole...