giovedì 17 novembre 2016

il beauty-case



Conosco la casa di E., è uno spazio accogliente nel quale mi sono sempre sentita a mio agio.
E' un luogo dove lo sguardo viene catturato da molteplici dettagli, in un'esplorazione che offre sempre nuove prospettive.
Mentre salivo le innumerevoli scale per raggiungerla mi domandavo cosa mi avrebbe consegnato in cambio del cuore. E. ha iniziato ad aggirarsi nei vari angoli della casa in cerca di qualcosa che sapesse risuonare con l'oggetto che le avevo portato.
Era bello stare lì, seduta sul divano in attesa di una piccola magia.
Poi ho sentito la sua voce che diceva: "L'ho trovato!"
Ed è apparsa di lì a poco con un bauletto vintage, laccato rosso, dalla forte personalità.
"E' lui l'oggetto" ha dichiarato, poi ha iniziato a spiegarmi: "Per prima cosa il colore, questo rosso, per un cuore è perfetto. Inoltre il beauty-case è un oggetto che racchiude l'idea del prendersi cura di sé"
E questo non è che l'inizio della storia custodita a lungo dentro questo oggetto!
Apparteneva ad una zia molto vicina ad E. che un giorno glielo aveva mostrato dicendole "Ti piace?" e come nel corso di una staffetta vi era stato un vero e proprio passaggio di testimone.
Il resto della storia è ancora lì dentro, oltre la serratura, le piccole chiavi ed il lucchetto rosso.
Mentre lo osservo penso al cuore di S., al cassetto dal quale è uscito e mi rendo conto che questo bauletto arriva al momento giusto. La sua cavità può accogliere e accompagnare in viaggio frammenti di memoria e mostrarci parti di noi ogni volta che incontriamo il nostro sguardo riflesso sul piccolo specchio che lo correda.




domenica 30 ottobre 2016

Un cuore nel cassetto


Prima di cominciare il suo racconto S. apre il cassetto della scrivania e ne estrae una scatola di cuori.
Sono solo una piccola parte della collezione che aveva iniziato da ragazza.
Per la verità crescendo ha sospeso questa raccolta, forse perché la vita l'ha portata ad essere più concreta, meno "romantica"; ma ora è giunto nuovamente il tempo di riaprire quel cassetto chiuso e di prendere tra le mani quei cuori, per ritrovare un contatto sensibile con queste parti in attesa di rivedere la luce.
Ogni cuore ha la sua storia, mentre raconta S. li sfiora delicatamente, una carezza  ne riattiva la memoria in essi racchiusa.
Il prescelto presenta diverse nature, sopra è lucente, liscio, perlato, attraente, mentre sotto è scuro, poroso, ruvido, ricorda quasi una pietra lavica. Mi piace questo suo duplice carattere.
S. dice che è difficile consegnare un pezzo di cuore, ma che in effetti  questo non è un pezzo è un cuore tutto intero! È parte di una collezione, ma capace di vivere di vita propria.
Per questo può avere senso l'intenzione di lasciarlo partire e vedere in quale direzione deciderà di andare.
Sì, è giunto il tempo di dare visibilità a quanto è rimasto celato troppo a lungo.

La colonna sonora di questa storia è Doctor 3 - Unchained Melody

lunedì 10 ottobre 2016

L'esperienza della meditazione



Questa volta la storia dello scambio è stata scritta direttamente dal protagonista.
Qui la potete leggere integralmente, credo non sia necessario aggiungere altro.

Il foulard di G mi ha colpito per la preziosità che ho subito colto in un oggetto che per tanti anni ha avvolto, velato, protetto, aiutato e rassicurato G. Ho sentito calore, vicinanza e tenerezza. Quando ho pensato di poterlo ricevere mi sono chiesto cosa di prezioso sentissi di voler donare a mia volta. Non ho avuto esitazioni. Il libro di Joseph Goldstein "L'esperienza della meditazione" è stato ed è, uno degli oggetti più cari della mia vita. Lo avevo acquistato a vent'anni, e da subito aveva iniziato ad essere indispensabile. Mi invitava ed aiutava ad essere consapevole del momento presente, ad arginare il vortice di pensieri angoscianti che mi assillavano senza tregua. Lo leggevo lentamente, riga dopo riga e cercavo di metter in pratica gli insegnamenti non senza valutarli criticamente. Non mi sento in genere attaccato agli oggetti né tantomeno potrei esserlo verso un libro che insegna la via del "non attaccamento". Provo però grande affetto, riconoscenza per questo libro, quasi avessi sentito, ogni volta in cui lo leggevo, il suo autore vicino a me, intento, con sguardo paziente, ad accompagnarmi nel cammino della meditazione e della liberazione. Mi ha dato tanto e ora lo vorrei donare a una persona che voglia avvicinarsi al testo con il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo e prezioso, potenzialmente rivoluzionario per la sua esistenza.

La colonna sonora di questa storia è: Paris, Texas di Ry Cooder

S_Velare


G. ha scelto di incontrarmi in un luogo che da ragazza raggiungeva con la sua Vespa, riesco ad immaginarla mentre guardava assorta nei suoi pensieri questo spazio dove arte, storia e natura si intrecciano silenziosi.
Mi mostra un foulard di seta dai colori caldi, prendendolo tra le mani avverto la sensazione piacevole del materiale a contatto con la pelle.
Per lei i foulard sono accessori indispensabili, immancabili nel suo guardaroba, oggetti dalla molteplice funzione perché in grado di velare, proteggere le parti vulnerabili, ma anche abbellire, dare carattere e colore.
I foulard avvolgono delicatamente la gola, luogo privilegiato di passaggio tra dentro e fuori nel quale voce e respiro danzano senza sosta; la gola é spazio di transito dove i nodi si possono fermare, in attesa di essere sciolti, visti o accolti.
Ecco perché è così prezioso l’oggetto che prende il posto della maschera, G. l’ha acquistato oltre vent’anni fa ed allora non immaginava quanta importanza avrebbe avuto negli anni a venire.

Ecco la colonna sonora di questa storia:     PJ Harvey _Down By The River

domenica 17 luglio 2016

La Maschera



È una maschera di cuoio l'oggetto che domani mi accompagnerà in viaggio a New York.
S. mi racconta che le maschere, una volta indossate, sono capaci di nascondere parti di sé o rendere visibili le molteplici sfaccettature della nostra personalità.

Ciascuno si racconcia la maschera come può - la maschera esteriore. Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di fuori. E niente è vero! Vero il mare, sì, vera la montagna; vero il sasso; vero un filo d'erba; ma l'uomo? Sempre mascherato, senza volerlo, senza saperlo, di quella tal cosa ch'egli in buona fede si figura d'essere: bello, buono, grazioso, generoso, infelice, ecc. ecc. E questo fa tanto ridere, a pensarci."L'umorismo, Pirandello

Una maschera non va mai portata con leggerezza. Quella che ora mi consegna é capace di creare una connessione con il bosco, luogo per eccellenza dove smarrirsi per poi ritrovarsi. 
Proprio in un bosco secolare si erano incontrati e scelti reciprocamente.
Ora, ai margini di un altro bosco, possono salutarsi e percorrere differenti sentieri, mantenendo traccia viva del loro incontro ed intimo contatto.

La colonna sonora di questa storia è: All is loneliness di Big Brother & The Holding Company