sabato 30 gennaio 2010

il carro


è curioso, quando penso di aver tra le mani un oggetto che rimarrà orfano per lungo tempo è invece la volta che immediatamente trovo chi lo voglia adottare. Così accade per l'ingranaggio, praticamente rimane insieme a me soltanto per una notte e poi si trasferisce in una nuova casa. Lo prende un'amica che da subito si affeziona a lui e mi consegna un altro oggetto dalla forma circolare, la ruota di un carretto che ora non c'è più, questa è l'unica parte rimasta. Apparteneva ai suoi genitori ai quali era stato regalato per il loro matrimonio dal nonno..
E' un oggetto che le è molto caro, ma dice che sarà felice se troverò qualcuno che se ne prenda cura, come ora lei farà con l'ingranaggio della sveglia.
Che coincidenza: sia la sveglia che il carretto erano dei nonni, nel corso del tempo sono stati modificati e ora conservano solo le loro parti rotanti.
Vuole che io le scatti la foto ritratto nel suo orto, così che oltre a lei si veda la terra alla quale è molto legata.
Per i miei tarocchi sarà lei ad interpretare la carta del carro.

E se il Carro parlasse:..sono pieno. Nulla va sprecato: ancorato al pianeta, amante di tutte le sue energie, avanzo con esse; avanzo verso tutte le dimensioni dello spazio.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 29 gennaio 2010

l'ingranaggio


Fina ad ora avevo custodito cose dalla dimensione contenuta, per questo (appare un controsenso lo so) la bicicletta è un oggetto piuttosto impegnativo da portare con me in questo viaggio. Effettivamente sarebbe tutto più semplice se permettessi a lei di portare me.
Ovviamente trovo immediatamente persone interessate all'oggetto.
A G. è appena stata rubata la sua, quindi appare logico consegnarla a lei.
In cambio ricevo l'ingranaggio di una sveglia, G. dice che apparteneva alla nonna e l'ha smontata per poterne vedere la parte interna... curioso entrambi gli oggetti hanno delle ruote o rotelle.
Oltre alla sveglia chiedo di poter prendere con me anche una copia autografata di un suo racconto "meccanici razionali" che presenta in copertina proprio l'immagine dell'ingranaggio che tengo tra le mani.

La colonna sonora di questa storia è: Hymn of the Big Wheel di Massive Attack






mercoledì 27 gennaio 2010

la bicicletta


Il tessuto del Mali piace a diverse persone, due di loro hanno già barattato con me, quindi per il momento sono fuori dal gioco. Ricordo che ho deciso che ogni mazzo si chiude alla carta numero 78 ed ogni carta del mazzo deve avere un volto diverso; ognuno rientra in gioco una volta che comincia il nuovo mazzo.
Non ho fretta, arriverà la persona giusta. E' così che un'amica mi suggerisce una persona, che in realtà conosco, ma alla quale non avevo proprio pensato.
Passano molti giorni, forse un paio di mesi e dopo diversi tentativi falliti riusciamo finalmente ad incontrarci, lui vede il tessuto e decide di tenerlo, in cambio mi dice aveva pensato di darmi una bicicletta ma nel frattempo l'ha già regalata ad un'altra persona.
Così vorrebbe che fossi io a scegliere qualcosa da casa sua, ma no deve esser lui a decidere.
Scandiamo in garage e mi propone una canoa o un'altra bicicletta. Penso che entrambi gli oggetti siano rappresentativi di questa persona, così ci affidiamo alla sorte, tiriamo una moneta e mi ritrovo con una bicicletta. Per lo meno è un pò più semplice da trasportare che non la canoa!

lunedì 25 gennaio 2010

il tessuto


Durante la prima pubblica lettura dei tarocchi incontro quello che diventerà il proprietario dello djambè, ha saputo di questo oggetto, che gli interessa molto, da un'amica comune.
Mi raggiunge al castello, ma c'è davvero molta gente, riusciamo a scambiare solo qualche parola. In realtà il mio progetto gli è stato spiegato velocemente, per questo non ha compreso davvero il senso e ciò che mi ha portato come scambio è un oggetto nuovo, che non racconta nulla di lui. Per questo motivo gli assicuro che non darò a nessun altro lo strumento che lui desidera suonare ed aggiungere agli altri della sua collezione, ma nello stesso tempo mi riservo di incontrarlo in un altro momento e di lasciargli la possibilità di pensare ad un diverso oggetto da scambiare.
Così avviene. E' un bar il luogo del nostro scambio, oggi ha portato con sé un tessuto che proviene dal Mali, è stato tessuto e dipinto a mano. Dice che mentre si trovava in Senegal lo ha fatto portare da un amico perché quelli prodotti in Mali sono di qualità migliore. Di solito lo utilizza come tappeto sul quale sedersi e suonare i suoi strumenti.
Ciò che mi trovo tra le mani è davvero meraviglioso, così come mi pare di capire che anche lui apprezzi particolarmente il suo nuovo djambè, dice che non ne ha nemmeno uno colorato in quel modo.
Bene, siamo entrambi soddisfatti..

venerdì 22 gennaio 2010

il castello dei destini incrociati



Le carte fin'ora create insieme allo djambè sono parte delle opere proposte per la nuova edizione di Fuochi Fatui che quest'anno si svolge in un castello.
Quale miglior luogo per poter finalmente cominciare a leggere i tarocchi nati dal Bagatto-Baratto!
Ed è in questa occasione che incontro il nuovo custode dello Djambè...

http://www.ovali.it/cosafanno.htm

due di coppe


Nel luogo ove è nato il progetto "il diavolo" dei miei tarocchi ha deciso di organizzare una Ribotta Baratto, ovvero una serata dove ogni partecipante porta qualcosa da mangiare e bere oltre a tutti gli oggetti che non ha più intenzione di tenere e che vorrebbe scambiare con quelli degli altri.
Allestisco il mio spazio con un sacco di cose, alcune delle quali davvero improponibili, ma ciò che mi importa veramente è di incontrare qui qualcuno che voglia prendere in custodia i sandali infradito.
Quasi al termine della serata, quando mi ero ormai data per vinta arriva una ragazza che non conosco, porta con sé uno Djembè di terracotta marmorizzato, è l'oggetto che vorrebbe barattare. In molti le propongono cose di ogni genere in cambio ma decide di scambiarlo con me.
E' strano, è il primo personaggio del gioco che non conosco e che ho incontrato fortuitamente solo per un istante, infatti così come è arrivata sparisce, rimane soltanto una traccia del suo veloce passaggio nel ritratto sorridente che riesco a scattare, mentre nel buio si muovono altre figure impegnate in chissà quali scambi.

Le Coppe simboleggiano la vita emozionale. Il Due di Coppe rappresenta dunque l'accumulo di sentimenti, la preparazione all'amore.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

giovedì 21 gennaio 2010

i sandali infradito


Il libro mi fa immediatamente pensare ad un'amica che ogni mattino si alza molto presto ed in qualsiasi stagione dell'anno si siede in terrazza a leggere prima di andar al lavoro.
D'inverno non si fa spaventare dalle rigide temperature e tutta imbacuccata segue il suo rito giornaliero.
La chiamo dicendole che forse ho qualcosa che potrebbe esser adatto a lei; la incontro e le mostro il libro. Il titolo a dir la verità non l'attrae molto, ma è incuriosita (come me) dal segnalibro e forse mi ha vista così eccitata che non se la sente di deludere le mie aspettative.
In realtà ho scoperto in seguito che le sarebbero piaciuti i chiodi, ma non me l'ha detto o io non l'ho capito, se li avessi scambiati con lei tutto il gioco avrebbe preso altre direzioni, ma ora mi ritrovo un libro e lei lo accetta.
In cambio posso scegliere tra tre diverse paia di scarpe, decido per i sandali infradito, forse sono attratta dal cuore che campeggia in bella vista...li provo, sono comodi, vengono con me.
Le scatto la fotografia esattamente dove la immagino ogni volta che penso a le, in terrazza nel luogo della lettura.

martedì 19 gennaio 2010

il libro


Per qualche giorno indosso le collane, che attraggono (effettivamente sono magnetiche) diversi possibili nuovi custodi; ora, penso, diventerà difficile dover scegliere a chi consegnarle. Invece accade che alcuni rinunciano, o non sono veramente convinti e rimane solo una pretendente veramente interessata. Son sue.
Già prova ad arrotolarle su un braccio. Per la fotografia indossa una maglietta a doc e decide che la location adatta è un piccolo parco dalla vegetazione esotica, che si trova poco lontano dal suo luogo di lavoro.
Perfetto, ci incontriamo direttamente lì, io non so ancora cosa mi proporrà in cambio.
Per prima cosa troviamo il luogo per la fotografia e poi con calma mi mostra ciò che ha portato, posso scegliere tra due differenti oggetti: due sfere di metallo che emettono un lieve suono quando si muovono ed un libro vecchio.
Le sfere in realtà le ha ricevute a sua volta nel corso di una serata un pò particolare e se ne vorrebbe liberare, ma io credo che l'oggetto che meglio la rappresenti sia il libro. In particolare sono colpita dal fatto che esso contenga uno speciale segnalibro che lei ha creato e che fa parte di un suo personale progetto artistico; dato che il libro è legato solo chi lo riceverà potrà vederlo per la prima volta.
Decide comunque che anche le sfere dovranno passare ad altre mani, così mettiamo le posizioniamo insieme alla loro scatola su di un piccolo albero, come fossero un tesoro da scoprire.
Chissà dove saranno ora..ma questa è un'altra storia.

sabato 16 gennaio 2010

il diavolo


E' sì, dopo la papessa non poteva arrivare che il diavolo!!
Lui conosce nei minimi dettagli tutto il processo, è insieme a lui che è cominciato il progetto ed ora decide che è arrivato il suo turno di scambio.
Gli piace particolarmente l'idea di esser accanto alla papessa, visto che è l'altra faccia della medaglia, ma non gli avrei mai consegnato il gilet se non ne fosse diventato un degno custode.
Così, si vuole far ritrarre solo con il frutto del baratto indosso e gli piace mostrare "l'altra faccia" con la A di anarchia tatuata in bella vista; inoltre vuole mostrarsi fuori, all'aperto, non ha nulla da nascondere o gli piace che gli altri lo pensino...
In cambio mi consegna due collane magnetiche, una rossa ed una nera, la loro forma si adatta alla volontà di chi le indossa.
Gli preme sottolineare che le ha ricevute a sua volta attraverso un altro baratto, per questo sono per lui importanti, come tutto ciò che può scorrere in modo libero, senza vincoli di possesso alcuno.


E se il Diavolo parlasse:..sono Lucifero, colui che porta la torcia. Il regalo eccelso che faccio all'umanità è l'assoluta mancanza di morale. Nulla mi può limitare. Nessuna religione può contenermi. Distruggo qualsiasi teoria, faccio esplodere tutti i dogmi..
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

la papessa


Porto sempre con me il "gioiello" e quando capita racconto la sua storia.
Penso che vorrei scambiarlo con qualcuno che ne comprenda il valore simbolico, è in breve tempo le mie aspettative vengono accolte: è una signora molto sensibile che crede che la collana di pasta possa impreziosire la madonnina che accoglie chiunque entri nella sua casa.
Così, scatto la fotografia e mi accorgo immediatamente che questa carta non può che essere la papessa.
Dal giorno dello scambio la collana e la busta non sono più state spostate dalla loro privilegiata posizione, così come un pensiero della "papessa" ogni sera è riservato alla bambina che non ha mai visto ne conosciuto.
In cambio ricevo un gilet lavorato a mano che lei conserva da anni e non è quasi mai stato indossato, aspettava l'occasione giusta per trovare qualcuno a cui consegnarlo..

E se la Papessa parlasse:..vivo nel mondo dell'energia divina. Ma se Dio sta nella materia, questa è immortale, e io non ho più alcun timore e alcun desiderio. Vi propongo di unirvi a me in quello che di divino c'è dentro di voi.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 15 gennaio 2010

la collana di pasta


Guardo la mantella, ciò che intuisco è che questo oggetto all'apparenza impossibile, cambia il suo modo d'essere se non è più pensato per una persona adulta, ma per un bambino, ecco la soluzione all'enigma!
Certo non è così semplice coinvolgere, o meglio spiegare con giuste parole la natura di questo "gioco" ad un bambino, ma ho la fortuna di conoscere una bambina particolarmente sensibile e curiosa, che ha una mamma capace di raccontare e renderla partecipe..
La bambina decide di volersi far fotografare a casa mia, perché dice che io ho la camera delle principesse.Magari!!
Ad ogni modo mi sembra soddisfatta del nostro scambio.
Io ora ho una meravigliosa collana fatta di mezze penne cotte al forno, in modo che il loro colore subisca delle sfumature; inoltre il gioiello è accompagnato da una busta tutta decorata da lei.
Fin'ora nessuno mi aveva preparato un oggetto a doc!

la mantella



Mi trovo a casa di un'amica che conosce il progetto dalle sue origini..osserva il ciondolo e mi dice che potrebbe forse utilizzarlo all'interno di una sua nuova opera.
A questo punto comincia a guardarsi intorno per decidere cosa consegnarmi in cambio.
La prima proposta è una lampada, ma non sono convinta, non vedo nulla di lei lì dentro.
E' invece una bizzarra mantellina di pile lilla che accetto.
Sembra il mantello di Cappuccetto Rosso, anche se di colore e materiale differente.
Mi racconta di averla acquistata durante la sua permanenza a New York.
Un giorno era in viaggio verso una località marina che lei immaginava meravigliosa, ma una volta raggiunta non l'ha trovata all'altezza delle sue aspettative.
Quel giorno c'era un vento freddo, così è entrata in un negozio ad acquistare un capo che potesse riscaldarla, la mantellina per l'appunto..chissà chi l'ha vista con indosso questo curioso indumento a cosa avrà pensato.
Dopo quella giornata non l'ha più portata, effettivamente è nuova, ha ancora l'etichetta.
So che questo oggetto mi metterà in crisi sulla ricerca di un nuovo custode, ma la accetto con piacere e per mettermi per qualche istante nei panni di D. la indosso nel tragitto verso a casa.

La colonna sonora di questa storia è: Back to Black di Amy WineHouse

martedì 12 gennaio 2010

il ciondolo-nido


Il cofanetto interessa a diverse persone, ma io ne ho visualizzata immediatamente una che credo lo apprezzerà più di altre, sia per il suo valore estetico che per il significato simbolico.
Glielo mostro in un bar, ma lo scambio avviene a casa sua. Mi viene proposto un primo oggetto in cambio, che non accetto perché mi sembra troppo "carico", non saprei spiegare altrimenti la mia percezione di fronte a quest'oggetto.
Così pensa ancora, fino a che mi propone una sua creazione che io ricordo di aver visto "girare" in casa sua da molti anni..questa mi sembra la cosa perfetta.
E' un ciondolo, è un nido, può contenere (come il cofanetto), proteggere ed è stato creato con materiali che le sono da sempre cari: il rame e la madreperla.
Quando lo guardo è come se la vedessi riflessa al suo interno.

domenica 10 gennaio 2010

la giustizia


è la stessa persona che mi ha consegnato il seme che mi suggerisce a chi potrebbe interessare. Colgo il suggerimento e vado ad incontrare il nuovo possibile custode.
E' un incontro che si trasforma in un lungo e piacevole pomeriggio di racconti e resoconti, son felice che una persona che non ama possedere nulla e non ama farsi fotografare accetti lo scambio.
Così, mi dice, per un oggetto "maschile" (il seme) te ne consegno uno "femminile". E' un piccolo cofanetto rosso con decorazioni floreali, è molto bello...è l'unico oggetto che ha comprato in India; quando un venditore gli ha proposto una miriade di cose, lui ha scelto la più piccola.
Per la fotografia il fondale perfetto è un ciliegio giapponese in fiore.
Ora ho tra le mani l'oggetto che fin ora mi pare più bello, è così che provo a misurarmi su come può essere difficile separarsi da qualcosa che si desidera.
Penso poi che questo stesso oggetto sarà ugualmente bello e valorizzato tra le mani di qualcuno altro.

la Giustizia
con i suoi attributi di attività e di ricettività è anche la prima figura che guarda davanti a sé. In questo modo invita a un'introspezione senza pecche, a un'immersione nel presente. Il suo sguardo incontra il nostro come uno specchio, si tratta soprattutto di fare giustizia a noi stessi, di regalarci quello che ci meritiamo.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

il seme



Raggiungo T. che da domani si trasferirà per un lungo periodo a vivere e lavorare lontano da qui.
Le racconto del nuovo oggetto, lei conosce già il progetto, le dico che non mi sembra un caso che io l'abbia ricevuto proprio oggi, ho la sensazione che sia arrivato per lei...
Un taccuino che deve essere riempito di una nuova esperienza, di un nuovo viaggio.
Per la fotografia ci spostiamo di sopra dove dall'abbaino si può vedere la luna piena, entrambe amiamo la luna.
T. mi propone diverse cose tra le quali scegliere, tutte sono collegate tra loro, sono preziosi ricordi di altre esperienze e viaggi da lei intrapresi.
Scelgo un grosso seme che ha raccolto in Africa, non sappiamo a quale pianta appartenga e se germoglierà, ma sono convinta che sia di buon auspicio per chi lo riceverà e poi, è bellissimo.
E' quasi tondo come la luna.

La colonna sonora di questa storia é: Khorakhané di Fabrizio De Andrè


venerdì 8 gennaio 2010

Asso di Denari


la spilla scivola via velocemente dalle mie mani. Sto mostrando le immagini fin'ora prodotte a due amiche artiste e chiedendo loro qualche consiglio. Mostro il nuovo oggetto così, senza aspettative ed una di loro dice che visto che è così piccolo forse lo potrebbe tenere lei.
Per la foto ci divertiamo a trovar una sorta di iconografia che nello stesso tempo parli di sensualità e riporti ad un immaginario di composizione classico. La luce del frigo è l'elemento al quale non vogliamo rinunciare.
Ora tengo tra le mani un piccolo taccuino verde.
Non è un oggetto scelto a caso: chi me lo ha consegnato realizza spesso delle opere dove il bianco della carta domina, inoltre è qualcosa che potrà racchiudere delle tracce, dei segni, dei disegni di chi lo riceverà. Per questo mi è stato consegnato, in attesa di accogliere una nuova esperienza.
So già chi deve assolutamente averlo e devo fare in fretta, ho solo poche ore di tempo.. devo incontrare questa persona stasera stessa, domani partirà.

Ma nel suo cuore, l'Asso di Denari presenta un fiore di loto. Questo fiore sacro affonda le radici nel fango e nelle acque pantanose per crescere ed aprirsi alla luce. OM MANI PADME HUM..al centro della materia l'energia divina. Qui sta il segreto dell'Asso di Denari: umile moneta, tesoro delle profondità della Terra, si eleva grazie alla meditazione fino al firmamento per trasformarsi nell'aureola che illumina la testa dei santi.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

dalle conchiglie alla spilla


Le conchiglie risuonano ogni giorno nella mia borsa, mi seguono ovunque..questa volta non so ancora a chi proporrò lo scambio. Il primo tentativo (fallito) è con una maestra che non comprende a fondo il progetto, forse sono io che non mi spiego bene, forse ho sbagliato persona.
Ritento una sera, in un locale metal, con un amico che mi offre uno dei pochi oggetti che porta con sè quella sera: la spilla di una cover band dei Guns and Roses. Mi racconta che a lui ha portato fortuna, non ricordo bene come, ma gli ha permesso di conoscere una ragazza, sicuramente avrà un potere benefico anche su chi la riceverà.
Scatto la fotografia immediatamente, mi piace, si vede anche il suo lato oscuro.

giovedì 7 gennaio 2010

conchiglie per chiodi



Parlo del progetto ad alcuni amici, mostro i chiodi fino a che trovo chi accetta il baratto perché, dice, molto spesso utilizza questa modalità di scambio per esempio in campo lavorativo. In cambio mi propone un equo numero di conchiglie di varia tipologia ed anche qualche sassolino. Si capisce che gli capita spesso di contrattare in questo modo, non ha alcuna timidezza in merito.
In seguito con i chiodi realizzerà una sorta di corona di spine.

i chiodi battuti a mano



L’incontro per lo scambio avviene in un luogo familiare.
Conosco il mio interlocutore da tutta la vita, è mio padre.
Abbiamo vissuto questo incontro inusuale come un’opportunità per poter dare spazio ad una parte intima che mai avevamo rivelato all’altro.
A. mi consegna dei chiodi battuti a mano di differenti dimensioni, li cerca in una delle sue tante scatolette di metallo, li rovescia sul tavolo, li soppesa e me li consegna. Fanno parte di una collezione iniziata molto tempo fa ed ancora in divenire, ogni chiodo è stato estratto con cura dal luogo in cui era affisso, ha un suo carattere, è una specie di creatura che si racconta attraverso la sua forma contorta ed unica.
C'è qualcosa di poetico in questi piccoli corpi metallici che hanno perso la loro rigidità originaria e si sono concessi di trovare nuove forme dell’essere.

La colonna sonora di questa storia è: And I love her dei Beatles

il retro delle carte



Mentre penso a chi potrebbe interessare la cravatta aggiungo nuove regole al "gioco":
- dato che si tratta di un work in progress non esiste una fine ufficiale del lavoro perciò creerò dei veri e propri mazzi di carte che andranno egnuno in un suo diverso cofanetto, ogni mazzo 78 carte (la somma degli arcani minori più gli arcani maggiori).
- trattandosi di carte-tarocchi devo inventarmi il retro della carta (x ogni mazzo il retro cambierà di colore).
- ogni carta di ogni mazzo deve ever volti diversi, posso barattare con la stessa persona ogni qual volta si passa ad un nuovo mazzo di carte.
- le foto ritratto verranno scattate con la fotocamera del cellulare, questo perché desidero delle immagini che siano più che altro una memoria e devo aver la possibilità di scattarle in qualsiasi momento, inoltre mi piace l'effetto sgranato della bassa risoluzione di questo mezzo.

sabato 2 gennaio 2010

l'imperatrice


La collezionista di cartoline è un pò indecisa sull'oggetto da consegnarmi, anch'io sono alle prime armi nel mio ruolo di mediatore e trovo difficile dare consigli..così dopo alcuni attimi d'esitazione valutiamo entrambe che la matita con tre gomme (due a forma di uovo ed una a forma di dinosauro arancione) che si trova in un cesto sopra il frigorifero sia l'oggetto perfetto ed io so già chi potrebbe esser felice di possederla!
Nell'arco di un paio di giorni incontro la collezionista di matite e penne, o almeno quando facevamo l'Accademia amava averne di diverso tipo, sì è la persona giusta, accetta portandomi un oggetto che al momento un po' mi spiazza..una cravatta dal disegno abbastanza improponibile.
Per fortuna mi piaccion le sfide.
Ed ora la fotografia, una volta rielaborata la guardo e capisco, è l'Imperatrice non c'è dubbio, curioso che anche nei Tarocchi sia il terzo Arcano. Il suo scettro è particolare, ma lo sguardo e la postura non mentono.

La colonna sonora di questa storia è: Imaginara di Almamegretta


E se l'Imperatrice parlasse:..sono la creatività senza una finalità precisa. Esplodo nell'infinità delle forme. Vi dimostro che tutte le vostre idee sono belle. Autorizzo l'abbondanza di pensieri. Lasciateli brillare come stelle effimere nel firmamento della vostra mente. Nulla vi obbliga a metterli in pratica. Riconoscetene la bellezza.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

venerdì 1 gennaio 2010

dal bagatto allo sviluppo del progetto


Da questo momento in poi tutto inizia a scorrere velocemente, il mago trova il suo custode ed al suo posto ora mi ritrovo tra le mani una cartolina.
Chi mai potrebbe desiderare di averla, se non qualcuno che ne colleziona? Sì, conosco questa persona, gli propongo un nuovo scambio.
Gli spiego il "gioco" che ormai ha le sue regole: ogni oggetto che ricevo deve trovare il giusto custode ed estimatore, il mio ruolo dentro quest’intrico di cose e persone è di colui che facilita l’incontro tra i due.
Ogni oggetto ha la sua storia che ogni volta viene narrata al nuovo possessore, spesso i racconti s’intrecciano tra loro in modo bizzarro, a volte curiose coincidenze permettono nuovi incontri.
Accade che qualche oggetto rimanga tra le mie mani per diverso tempo, oppure mi sfiori soltanto, l’importante è permettere al racconto di scorrere-fluire.
La traccia che rimane da ogni passaggio è una carta, una sorta di tarocco, suddivisa in tre settori: a sinistra l’oggetto ricevuto, al centro il personaggio ritratto insieme all’oggetto, a destra ciò che ricevo in cambio del primo.
Le carte possono essere rimescolate infinite volte ma sarà sempre possibile ricostruire la storia che lega oggetti e personaggi.
Nei personaggi che animano le carte si avverte allo stesso tempo uno stretto legame dato dagli oggetti che si relazionano con i loro corpi ed una strana sensazione di casualità e disordine; come in un rifugio dove vanno a convivere forzatamente personalità differenti, provenienti dalle più svariate esperienze.
I personaggi sono legati tra loro solo attraverso il sottile percorso delle cose barattate che attraversano le loro esistenze.

La comunicazione tra le figure ritratte è silenziosa, è l’oggetto del baratto che viene di volta in volta interpretato, che parla sempre nuovi linguaggi in funzione di chi lo interpreta.

... chiunque lo desideri potrà farsi leggere le carte del Bagatto-Baratto come fossero veri e propri tarocchi che raccontano storie di vita, come nel Castello dei destini incrociati dove chiunque giunge dopo un viaggio al castello perde l’uso della parola e può narrare solo attraverso la disposizione delle carte, mentre gli altri provano ad interpretare e comprendere le diverse figure allineate sul tavolo.

Calvino scrive nel Castello dei destini incrociati

che il significato di ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che la precedono e la seguono.
...mi son applicato soprattutto a guardare i tarocchi con attenzione, con l’occhio di chi non sa cosa sono, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un’iconologia immaginaria.

in principio era un mago


E' Aprile, non ricordo il giorno esatto, ma stiamo festeggiando il compleanno di un amico in una taverna a Calice Ligure.
La sua ragazza ha preparato un tartine, focacce, panini; proprio qui lo incontro, un minuscolo oggetto, un mago posto su uno stuzzicadente.
In realtà non è da solo, ma ci siamo scelti immediatamente.

Il mago o meglio Bagatto curiosamente nei tarocchi rappresenta l’arcano numero uno.
Perché tenere solo per sé un oggetto così potente ed allo stesso tempo privo di valore ed invece non condividerlo con chi riesca ad intuirne la magia?
Così, prende vita il pensiero del progetto che piano piano si sta articolando nel tempo e nello spazio, un progetto dalla natura multiforme e tentacolare che rispecchia profondamente chi lo anima..io non sono che un tramite, un medium…
...così ho barattato il mago per una cartolina, ma naturalmente prima di separarmi dall’oggetto, il primo di un’infinita catena, l’ho fotografato insieme al ritratto del nuovo custode del mago.

La colonna sonora di questa storia è: No time no space di Franco Battiato


Il Mago indica un inizio. E se il mago parlasse:..sono nel presente. Qualunque sia l'azione che intendo intraprendere, è venuta l'ora di farla. Non sono separato da ciò che mi circonda. Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è. Vi invito a vivere con me questo inventario. Io, il Mago mi colloco in questo crocevia di eternità e infinito che chiamiamo presente. Tra le infinite possibilità ne scelgo una, punto di trazione che mi conduce alla totalità.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa