venerdì 1 gennaio 2010

dal bagatto allo sviluppo del progetto


Da questo momento in poi tutto inizia a scorrere velocemente, il mago trova il suo custode ed al suo posto ora mi ritrovo tra le mani una cartolina.
Chi mai potrebbe desiderare di averla, se non qualcuno che ne colleziona? Sì, conosco questa persona, gli propongo un nuovo scambio.
Gli spiego il "gioco" che ormai ha le sue regole: ogni oggetto che ricevo deve trovare il giusto custode ed estimatore, il mio ruolo dentro quest’intrico di cose e persone è di colui che facilita l’incontro tra i due.
Ogni oggetto ha la sua storia che ogni volta viene narrata al nuovo possessore, spesso i racconti s’intrecciano tra loro in modo bizzarro, a volte curiose coincidenze permettono nuovi incontri.
Accade che qualche oggetto rimanga tra le mie mani per diverso tempo, oppure mi sfiori soltanto, l’importante è permettere al racconto di scorrere-fluire.
La traccia che rimane da ogni passaggio è una carta, una sorta di tarocco, suddivisa in tre settori: a sinistra l’oggetto ricevuto, al centro il personaggio ritratto insieme all’oggetto, a destra ciò che ricevo in cambio del primo.
Le carte possono essere rimescolate infinite volte ma sarà sempre possibile ricostruire la storia che lega oggetti e personaggi.
Nei personaggi che animano le carte si avverte allo stesso tempo uno stretto legame dato dagli oggetti che si relazionano con i loro corpi ed una strana sensazione di casualità e disordine; come in un rifugio dove vanno a convivere forzatamente personalità differenti, provenienti dalle più svariate esperienze.
I personaggi sono legati tra loro solo attraverso il sottile percorso delle cose barattate che attraversano le loro esistenze.

La comunicazione tra le figure ritratte è silenziosa, è l’oggetto del baratto che viene di volta in volta interpretato, che parla sempre nuovi linguaggi in funzione di chi lo interpreta.

... chiunque lo desideri potrà farsi leggere le carte del Bagatto-Baratto come fossero veri e propri tarocchi che raccontano storie di vita, come nel Castello dei destini incrociati dove chiunque giunge dopo un viaggio al castello perde l’uso della parola e può narrare solo attraverso la disposizione delle carte, mentre gli altri provano ad interpretare e comprendere le diverse figure allineate sul tavolo.

Calvino scrive nel Castello dei destini incrociati

che il significato di ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che la precedono e la seguono.
...mi son applicato soprattutto a guardare i tarocchi con attenzione, con l’occhio di chi non sa cosa sono, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un’iconologia immaginaria.

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