domenica 10 gennaio 2010

la giustizia


è la stessa persona che mi ha consegnato il seme che mi suggerisce a chi potrebbe interessare. Colgo il suggerimento e vado ad incontrare il nuovo possibile custode.
E' un incontro che si trasforma in un lungo e piacevole pomeriggio di racconti e resoconti, son felice che una persona che non ama possedere nulla e non ama farsi fotografare accetti lo scambio.
Così, mi dice, per un oggetto "maschile" (il seme) te ne consegno uno "femminile". E' un piccolo cofanetto rosso con decorazioni floreali, è molto bello...è l'unico oggetto che ha comprato in India; quando un venditore gli ha proposto una miriade di cose, lui ha scelto la più piccola.
Per la fotografia il fondale perfetto è un ciliegio giapponese in fiore.
Ora ho tra le mani l'oggetto che fin ora mi pare più bello, è così che provo a misurarmi su come può essere difficile separarsi da qualcosa che si desidera.
Penso poi che questo stesso oggetto sarà ugualmente bello e valorizzato tra le mani di qualcuno altro.

la Giustizia
con i suoi attributi di attività e di ricettività è anche la prima figura che guarda davanti a sé. In questo modo invita a un'introspezione senza pecche, a un'immersione nel presente. Il suo sguardo incontra il nostro come uno specchio, si tratta soprattutto di fare giustizia a noi stessi, di regalarci quello che ci meritiamo.
da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

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