mercoledì 26 luglio 2017

L'ira e la tristezza




Erano mesi che attendevo questo incontro, ma in fondo è inutile forzare i tempi, quando è il momento le cose giungono da sole.
Avevo incontrato I. un paio di volte, ma non ricordavo il suono della sua voce né la capacità di scegliere in ogni frangente le parole perfette.
Senza fretta abbiamo costruito uno spazio per accogliere i racconti custoditi attorno agli oggetti che ci accompagnavano.
Il beauty-case che mi seguiva da mesi ha ripreso a viaggiare come è giusto che sia e sono giunti al suo posto due libri fratelli che svelano con coraggio ciò che abitualmente si tenta di celare.
Si chiamano (si intitolano) Ira e Tristezza. Certo non è facile portare un nome così impegnativo, ma chi di noi non si è trovato a farne la conoscenza in qualche occasione?
I. qualche mese fa, su suggerimento di una figura spirituale di riferimento, ha preso tra le mani Ira e pagina dopo pagina ha approfondito questa sfumatura dell'animo umano. Ed Ira l'ha portata ad incontrare Tristezza,  perché citando le parole di I. "non si nega ira e tristezza, ma non ci si chiude lì dentro".
Per questo dice che ora che le ha attraversate è un bene lasciarle andare e permettere a qualcun altro di entrare nella profondità di questi sentimenti così difficili da accogliere e sentire propri.
Forse il concedersi di incontrarli è una buona occasione per trasformarli in qualcosa di nuovo.

La colonna sonora di questa storia è: You can do this hard thing di Carrie Newcomer