domenica 22 dicembre 2013

i nove 45 giri


In una sera di pioggia accompagno la Streghina in quella che diventerà la sua nuova casa, per fortuna ha sempre con sé il piccolo ombrello a strisce bianche e rosse.
L'accoglienza è calorosa, oltre ad S. che ha deciso di adottarla, ci sono anche D. e G. che la annusa e le fa le fusa. Credo che qui sarà a suo agio e continuerà la sua azione di protezione delle dimore che abita.

S. mi mostra i nove dischi che ha deciso di scambiare, li ha ritrovati poco tempo fa sotto un armadio della casa dei genitori dove li aveva infilati quando era bambino. Sono rimasti lì per lunghi anni, nascosti, immobili, silenziosi, ad attendere di essere recuperati. Chissà quale emozione hanno provato a ritrovare chi li aveva nascosti lì sotto dopo tutto questo tempo, chissà se sono ancora in grado di raccontare le storie incise tra i solchi o produrranno nuovi suoni e nuovi racconti che questo tempo ha lasciato sedimentare sulla loro superficie?

mercoledì 4 dicembre 2013

la Streghina


C. pensa che la sua "Streghina" sia pronta ad intraprendere un viaggio, per questo motivo può consegnarla in cambio del "Gruselino", il gioco che contiene un mazzo di carte che a loro volta hanno piccole streghe ed altre creature mostruose riprodotte sulla loro superficie.
La casa di C. è affollata da fate e streghe, ciascuna con la propria anima, ciascuna con il proprio ruolo da custode, ma la prescelta è la più matura di tutte e poi è in grado di affrontare le giornate gelide a venire: indossa un cappotto, un cappello e tiene tra le mani un ombrello per ripararsi dalle intemperie.
E' stata la protettrice della casa dove C. era andata a convivere con L., ha gambe e braccia molto sottili, capelli argentati ed uno sguardo dolce ed accogliente, anche se l'appuntito ombrellino metallico fa intendere che sa essere anche piuttosto combattiva... all'occorrenza naturalmente!



giovedì 3 ottobre 2013

Gruselino


Gruselino come dicono S. e S. è
un gioco di carte bellissimo, ci abbiamo giocato tutta un'estate con dei nostri amici al campeggio, l'unico inconveniente è che è in tedesco, ma non importa, le regole si inventano al momento... è proprio li il bello!!!
Il primo incontro per lo scambio è avvenuto con S. mamma ad un motoraduno, ma le immagini che la ritraevano con l'oggetto rotante si sono dissolte nel nulla. Per questo all'incontro successivo abbiamo pensato che fosse meglio ritrarre S. figlio: nei suoi occhi si possono ritrovare quelli della mamma che lo accompagnano senza limitare il suo cammino.

lunedì 8 luglio 2013

Yoyo


Quello con L. è stato uno scambio non premeditato.
Ci siamo incontrate e conosciute al Castello d’Albertis di Genova in occasione di un laboratorio sul BagattoBaratto. Insieme a me viaggiava il “Kit del piccolo giocoliere”, del quale ho raccontato la storia. Così, semplicemente, ma con grande profondità L. ha raccontato del suo Yoyo che ora porto con me in cerca di un nuovo custode.
Ecco il suo racconto:

Un giorno, quando avevo 3 anni, la mia mamma, tornata dalle peonie, mi regalò uno yoyo. Ci giocavo TUTTO IL GIORNO, OGNI GIORNO, e mi piaceva tantissimo, davvero. Lo portavo SEMPRE CON ME, e, ovviamente, L'HO SEMPRE PORTATO CON ME. Un giorno, quando avevo 6 anni, non lo trovavo e ho pianto in un modo PAZZESCO! Ma invano perché era nella mia SUPEREXTRAUSATA borsa delle Barbie. Fiu! Quante lacrime sprecate! L'ho conservato fino all'età di 9 anni e mezzo e il giorno 27/6/2013 mi sono sentita emozionatissima, perché ho barattato il mio yoyo che chiamavo YO, con il sacchetto di un ragazzo di nome Federico.

martedì 11 giugno 2013

il Kit del piccolo giocoliere


Ci siamo inseguiti a lungo F. ed io prima di riuscire ad incontrarci fisicamente oltre che virtualmente. Una stazione ferroviaria, il luogo perfetto per chi si trova spesso a vagare per il mondo. 
F. mi racconta del piccolo sacchetto di juta che porta l'iniziale del suo nome ricamata in azzurro e del suo contenuto: un kit tascabile da giocoliere composto da due piccole trottole di legno, un dado a dodici facce e tre minuscoli cerchi. Gli era stato donato all'età di 18 anni da una ragazza che lo amava, lei conosceva la sua passione per i giochi, sapeva che nelle sua tasche c'era sempre posto per i cinque sassi che utilizzava per il gioco degli astragali. Così aveva pensato di realizzare questo kit, che simbolicamente poteva accompagnarlo in una vita dove il gioco può essere utilizzato come strumento in grado di sdrammatizzare ed alleggerire l'esistenza. 




mercoledì 3 aprile 2013

il frammento del muro di Berlino

Un piccolo frammento del muro di Berlino, azzurro, conservato nella bambagia, a sua volta dentro una busta che porta una scritta.
F. l'aveva ricevuto in dono da un'amica della madre, nel 1990, a pochi mesi dalla caduta del muro. Allora era una ragazzina, ma già comprendeva l'importanza di questo accadimento.
Ora vede questo oggetto come segno tangibile di tutte le linee di confine, mentali, simboliche e reali che possono, devono essere abbattute. Ogni giorno.