venerdì 29 luglio 2011

il bastone della pioggia


Quando raggiungo Piazza Manzù, C. mi sta aspettando.
Le mostro la gonna ed immediatamente diventa sua, in un secondo la indossa e mi mostrarmi tre oggetti tra i quali poter scegliere.
Sono:
1 un libro - Il paradiso - che aveva trovato a Pavia in un giorno di pioggia, tra le pagine si scorgono gli appunti scritti da differenti persone.
2 il suo walkman storico completo di cuffie, altro oggetto significativo.
3 un piccolo bastone della pioggia ricavato da un cactus. L'aveva ricevuto in dono, probabilmente nel 2006, dal suo fidanzato dell'epoca di ritorno da un viaggio in Cile.
Pensandoci, dice, è proprio questo l'oggetto che vorrebbe consegnarmi, perché se da un lato vi è affezionata profondamente, dall'altro vorrebbe lasciarlo andare.
Il tempo che scorre permette alla memoria di assumere nuove forme e significati ed ora è giunto il momento di concedere al bastone della pioggia di passare ad altre mani.
E' fatta.
Ritorno a casa in compagnia di questo meraviglioso strumento dal suono delicato, passeggiando tra le gocce di una sottile pioggia propiziatoria.

La colona sonora di questa storia è: Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi

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