il racconto di un progetto di public art che dall’Aprile del 2009 coinvolge persone, cose, storie, viaggi, ricordi - tutto prende forma da un piccolo mago - un work in progress - tanti oggetti che di volta in volta vengono barattati - un mazzo di carte - tante storie che si intrecciano - persone che si raccontano attraverso un oggetto - un gioco infinito
venerdì 29 luglio 2011
il bastone della pioggia
Quando raggiungo Piazza Manzù, C. mi sta aspettando.
Le mostro la gonna ed immediatamente diventa sua, in un secondo la indossa e mi mostrarmi tre oggetti tra i quali poter scegliere.
Sono:
1 un libro - Il paradiso - che aveva trovato a Pavia in un giorno di pioggia, tra le pagine si scorgono gli appunti scritti da differenti persone.
2 il suo walkman storico completo di cuffie, altro oggetto significativo.
3 un piccolo bastone della pioggia ricavato da un cactus. L'aveva ricevuto in dono, probabilmente nel 2006, dal suo fidanzato dell'epoca di ritorno da un viaggio in Cile.
Pensandoci, dice, è proprio questo l'oggetto che vorrebbe consegnarmi, perché se da un lato vi è affezionata profondamente, dall'altro vorrebbe lasciarlo andare.
Il tempo che scorre permette alla memoria di assumere nuove forme e significati ed ora è giunto il momento di concedere al bastone della pioggia di passare ad altre mani.
E' fatta.
Ritorno a casa in compagnia di questo meraviglioso strumento dal suono delicato, passeggiando tra le gocce di una sottile pioggia propiziatoria.
La colona sonora di questa storia è: Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi
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