domenica 25 settembre 2011

gli orecchini di ametista

Ha viaggiato a lungo insieme a me il bastone della pioggia, prima in Liguria, poi in Emilia e in Umbria, ma infine lo scambio è avvenuto a pochi chilometri da casa in uno splendido parco in un soleggiato pomeriggio di settembre. Quando le ho sottoposto l'oggetto D. mi ha scritto: "... la tua proposta capita con un tempismo perfetto a benedire un mio nuovo progetto di lavoro terapeutico con il suono, dove i suoni saranno soft, e il bastone della pioggia sarà perfetto..." Così è deciso, è suo! Mi mostra in cambio una custodia dentro la quale si trova una scatoletta che a sua volta contiene un paio di meravigliosi orecchini d'argento coronati da una cascata di piccole ametiste. Questa pietra, racconta, è in grado di curare la parte del corpo con quale entra in contatto, questo il motivo per cui ha pensato di scambiarla con il bastone della pioggia, entrambi hanno nella loro natura una funzione terapeutica...

1 commento:

  1. oggi D. mi ha scritto tutta la storia degli orecchini d'ametista e del bastone della pioggia, eccola:

    Gli orecchini di ametista.
    L'India riverbera ancora in questi antichi grappoli di pietre e argento.
    Li ricevo in dono da mani di donna, in una camera da letto matrimoniale della più struggente Sicilia, nella penombra di un caldo pomeriggio. Escono da uno scrigno pieno di monili di ogni tempo. Mi vengono donati insieme a un corallo ovale, lucido, da incastonare in un anello. Non l'ho mai fatto.
    La donna è la madre dell'uomo che ho amato (o pensato di amare) per 5 anni. L'uomo per il quale ho cambiato città, famiglia, amici, lavoro.
    L'uomo grazie a cui ho scoperto la mia natura mediterranea, a Napoli, città alchemica che mi ha fatto fiorire e sbocciare a me stessa.
    Che mi ha fatto conoscere il significato della parola condivisione, e della parola solidarietà, a me individualista solitaria del Nord.
    Scoprirò che l'ametista è la pietra della guarigione. Per me, gli orecchini di ametista sono la guarigione del cuore, la capacità di separarsi da ciò che lo oscura, lo rende infelice e spento.
    La forza di scegliere ciò che al cuore fa bene, ciò che gli fa sentire che le prime ad amarlo siamo noi stesse.


    La Serena - il bastone della pioggia dal Cile.
    Da qualche mese una parte di me è un po' infelice perchè affaticata dalle troppe cose.
    Cose da fare, cose che non riesco a fare, cose in sospeso da tempo, impegni non portati avanti, promesse che voglio mantenere ma non trovo il tempo per farlo.
    Più che tutto, ad affaticarmi è sentire che non sto onorando la mia parola.
    FLASH BACK ---- Tempo fa la telefonata di Clara: ho un baratto da proporti, un bastone della pioggia che viene dal Cile. Ho pensato alla musica, quindi a te.
    Mi coglie un brivido - il segnale sottile che l'Universo mi sta parlando. Ma certo.
    Il bastone della pioggia - il suo suono di acqua gentile, che purifica il nostro campo energetico cospargendolo di luccichii sonori.
    E' un invito a focalizzare il mio intento di lavorare sempre di più nel campo della cura e dei servizi alla persona, che proprio in quei giorni si stava addensando fra i miei propositi, con sempre maggiore chiarezza.
    La proposta del bastone della pioggia arriva come una benedizione su questo mio nuovo intento.
    La magia della Vita vuole che il giorno dopo l'invito al baratto del bastone della pioggia io riceva la proposta di un incarico in una casa di riposo vicino alla mia città, un luogo bellissimo dove portare due volte alla settimana la forza della condivisione in gruppo attraverso la danza e i tamburi, con circa 30 anziani e disabili gravi.
    Da quel giorno il bastone della pioggia abita sul ripiano dietro il letto dove dormo, a proteggere e nutrire i miei sogni.
    RITORNO AD OGGI --- Da due giorni ho deciso che prima di andare a dormire, voglio ogni sera dedicarmi alla meditazione in musica, con gli strumenti più contemplativi che ho....la campana tibetana, le mie kalimba, il tamburo tibetano...e il bastone della pioggia. Voglio darmi un segnale di presenza a me stessa, alla mia parte più contemplativa, alla parte di me che si sente trascurata e oberata di cose da fare e dalla mancanza di tempo. ieri sera prendo in mano il bastoe della pioggia ricevuto inbaratto da Clara, e lo ascolto scintillare di suoni cristallini mentre lo capovolgo.
    Mi accorgo che c'è scritto "La Serena - Chile".
    Così io: Serena.
    Vibro e mi pulisco dei pensieri e della stanchezza quotidiana. Riverbero gratitudine.

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