sabato 12 febbraio 2011

Ghanesha e il sole


il modo migliore per raccontare dello scambio con M. è iniziare dalle sue parole, così dice del ciondolo a forma di sole:
"penso che questo oggetto sia incline alla mia ricerca e alla mia sensibilità. Il simbolo del sole mi sta accompagnando da alcuni anni, nel mio tentativo di lettura ermeneutica a proposito del coro di Lotto. E tutto è partito da un mio viaggio in India, con il contatto dei simboli solari posti nei templi indu. Ma prima ancora, la ricerca sugli archetipi alchemici mi ha condotto alla potenza evocativa del sole-zolfo-oro e a tutte le correlazioni simboliche. Il libro che sto scrivendo sul coro di Lotto è tutto legato alla figura del sole nella cultura neoplatonica. Sole che era visto come immagine visibile dell'ineffabilità del mondo divino. Il fatto che l'oggetto del baratto sia intagliato nel lapis lazuli (pietra a me sacra per inclinazione e per affinità) apre a innumerevoli declinazioni del mio pensiero. Quindi il caso, componente essenziale del destino, mi sembra abbia portato qui, ora, in questo momento della mia vita, questo oggetto magico."
Da quanto scritto si deduce il collegamento con l'oggetto che mi viene consegnato: una piccola scultura raffigurante Ganesha acquistata in Rajastan, in un tempio tra Jaipur e Jodpur.
Ganesha, il signore della conoscenza, è il protettore di chi si accinge a scrivere, o meglio di chi desidera veicolare attraverso la scrittura ogni forma di "illuminazione".

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