venerdì 5 febbraio 2010

la fotografia in bianco e nero



La campana eolica risuona delicatamente nella mia borsa, come ad indicare costantemente la sua presenza. La accompagna una storia potente, in evidente contrasto con la sua natura tintinnante ed aerea. La racconto a chi si trova molto vicino per condividere quell’incontro così denso e mi giunge in risposta "..io ho un oggetto al quale tengo molto da darti in cambio di questo..". Dal trasporto col quale mi viene detta la frase capisco che non devo cercare ulteriormente, il nuovo custode è qui davanti ai miei occhi.
B. va a cercare qualcosa e torna con la fotografia in bianco e nero di un bambino. È un bimbo con il viso tondo ed i capelli ricci, che osserva con grandi occhi neri ciò che deve venire.
Ora capisco il significato di questo baratto "propiziatorio", non servono altre parole.
Sì, conosco perfettamente il bambino e la sua storia, così come la persona che ho di fronte, mia madre.
Visto che la campana deve risuonare libera al vento, lei sceglie un albero dove appenderla ed in quell'istante scatto la fotografia.

La colonna sonora di questa storia è: I giardini di marzo di Lucio Battisti


E se l'eremita parlasse:..tengo accesa la mia lanterna, la mia coscienza. Mi serve per guidare i passi di chi mi segue lungo la via che ho aperto. Ma risplende anche per segnalare me stesso: ho portato a termine tutto il lavoro spirituale che dovevo fare. E adesso, oh mistero infinito, vieni in mio aiuto.
Sono la fiamma e il richiamo. Ho compiuto la mia missione. Ora soltanto tu puoi proseguir

da La via dei tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa

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