il racconto di un progetto di public art che dall’Aprile del 2009 coinvolge persone, cose, storie, viaggi, ricordi - tutto prende forma da un piccolo mago - un work in progress - tanti oggetti che di volta in volta vengono barattati - un mazzo di carte - tante storie che si intrecciano - persone che si raccontano attraverso un oggetto - un gioco infinito
sabato 19 aprile 2014
L'uovo
Il piccolo Babar trova spazio tra le braccia di M. e lascia il posto ad una forma perfetta, capace di contenere ed ospitare la vita in divenire.
Un uovo (di struzzo), o meglio il suo involucro calcareo.
Un piccolo foro permette allo sguardo di entrare nell'accogliente spazio privo di spigoli, di adagiarsi ad attendere la schiusa.
Forse di un nuovo progetto, di un nuovo desiderio, di una nuova dimensione dell'esistenza che attende solo di definire la sua forma.
Era stato acquistato da M. molti anni fa ed è il frammento prezioso e fragile di una memoria che tocca un tempo lontano ma permea profondamente il presente.
L'uovo, oggetto simbolico per eccellenza dell'eterno ritorno alla vita, della cosmogonia, del tutto, può ora spostarsi in altre mani che siano pronte ad accogliere i cambiamenti che sono racchiusi dentro al suo guscio.
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